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Le parole più belle: "Amatevi come Io vi ho amati"

Data: 15/05/2025 - Ora: 10:23
Categoria: Cultura

vangelo

Domenica V di Pasqua.

Poche ore separano Gesù dalla Sua Crocifissione e morte, Evento che Egli definisce
"glorificazione" della Sua Persona, voluta dal Padre Suo. Se la nostra Redenzione operata dal
Cristo, sul Golgota, glorifica Dio, l'Abbá, da parte Sua, glorifica Gesù, Suo Figlio. "Come mai -ci
potremmo domandare- un Evento così doloroso, quale la Passione cruenta dell'uomo-Dio,
culminante nella Sua morte ignominiosa, può definirsi "glorificazione dello stesso Essere divino? "

La spiegazione richiede una valutazione appropriata delle ragioni per cui il Cristo si assoggetta alla
condanna, al supplizio e alla morte stessa. È comprensibile che per amore il Verbo di Dio, fatto
uomo, abbia scelto di salvare noi, umanità eternamente perduta, per la caduta dei nostri progenitori,
in Eden, abdicando alle prerogative della Sua Divinità (impassibilità e immortalitá). Sulla Croce
Gesù diviene "Madre" che ripartorisce l'umanità intera alla vita eterna, riguadagnandola al Padre
Suo e Questi, per riaverci, accetta il sacrificio cruento dell'Unigenito... La nostra salvezza insomma
squaderna il Cielo, dal quale, sulla terra piove l'Amore di Dio, capace di trasformare la prole
umana, corrotta dal peccato d'origine, in generazione divina. Il Cristo, prima di consegnarsi agli
uomini, lascia ai discepoli un testamento impegnativo: "Amatevi come Io vi ho amati"... fino a dare
cioè la vostra stessa vita per i fratelli. L'Amore cristiano non è pertanto sentimentalismo, né frutto di
una adesione ideale a coloro con i quali ci sentiamo in sintonia... ma è offerta di sé stessi, della
stessa nostra vita perché l'altro viva di noi. Possiamo, per capire, rifarci, all'intermediazione
dell'amore materno, il solo capace di una dedizione che supera la stessa natura umana.

Autore: Mariagrazia Camassa

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