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Data: 06/06/2019 - Ora: 09:23
Categoria:
Cultura
Una lezione che ha appassionato e coinvolto il numeroso pubblico
È stata un lungo viaggio attraverso i grandi miti dell’Europa la lectio magistralis del professor Massimo Cacciari, che si è svolta martedì pomeriggio presso il campus universitario di Matera. L’intervento del noto filosofo è stato preceduto dai saluti della Rettrice dell’Unibas, Aurelia Sole, e l’introduzione di Michele Salomone, amico di Cacciari, che ha promosso l’iniziativa con l’associazione Energheia, in collaborazione con il Circolo La Scaletta e l’Università della Basilicata e con il patrocinio del Comune di Matera.
Una lezione che ha appassionato e coinvolto il numeroso pubblico di tutte le età arrivato anche da fuori regione per ascoltare il professore emerito, che ha raggiunto la sede universitaria dopo essersi lasciato incantare dagli affreschi della Cripta del Peccato Originale, uno dei luoghi più straordinari della città, in compagnia di Raffaello De Ruggieri, sindaco di Matera, e scopritore della cripta, definita la Cappella Sistina del rupestre, e Francesco Vizziello, presidente del Circolo La Scaletta.
Cacciari è partito dalla definizione di mito, inteso come narrazione che costituisce la il fondamento di un ethos, la sede in cui uomini e donne di una certa tradizione, di certi costumi e lingue risiedono, per spiegare la differenza tra i miti dell’antica Grecia e romani, miti fondativi del carattere di un popolo, e i miti europei definiti come un "multiverso di narrazioni che si fraintendono le une con le altre, non giungendo mai a costituire il fondamento di un ethos". Miti europei che ruotando intorno all’idea di viaggio, un viaggio inteso come nostalgia dell’andare, e non del ritorno come accadeva nei miti greci, dell’andare sempre oltre, verso un’utopia, una continua scoperta. Miti antietici ben rappresentati dal canto di Ulisse di Dante, dall’Amleto e dal Faust di Goethe, fino da giungere al Don Giovanni e alle figure dell’ironia e del disincanto rappresentate dal Don Chisciotte e l’Ulisse di Joyce.
Un’Europa definita dal filosofo inquieta e insana, un’inquietudine che ha condotto a sempre nuove scoperte e un’insania, ha concluso Cacciari, che in caso di guarigione ci condurrebbe alla morte come europei.
L’iniziativa è terminata con l’intervento del presidente del Circolo La Scaletta, Francesco Vizziello, che ha conferito al prof. Cacciari la tessera di socio onorario dello storico sodalizio materano.
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