Questo portale non gestisce cookie di profilazione, ma utilizza cookie tecnici per autenticazioni, navigazione ed altre funzioni. Navigando, si accetta di ricevere cookie sul proprio dispositivo. Visualizza l'informativa estesa.
Data: 06/11/2012 - Ora: 13:33
Categoria:
Cultura
L'uomo ha protestato contro il caporalato a Nardò
La nuova Italia, quella che dovrebbe essere e ancora non è, l'Italia che molti sognano e per ora è solo chiusa in un cassetto, l'Italia che c'è ma che in pochi si accorgono. Non è sfuggito a Roberto Saviano, ieri sera a Che tempo Che fa, candidare a sindaco di Castelvolturno Yvan Sagnet, l'immigrato che si è opposto al caporalato nelle campagne di Nardò e dalla cui protesta è nata anche una legge contro lo sfruttamento.
Riporto le parole lette ieri da Sagnet in trasmissione:
"Da quando abbiamo iniziato la nostra battaglia per i diritti in Italia ho nella testa e nel cuore un dizionario di parole che vorrei diventassero proposte utili per il Paese che amo. Ne leggo alcune.
Cura. Lo sfruttamento e il caporalato in agricoltura sono fenomeni nazionali: 3 prodotti su 5 che finiscono sulle nostre tavole provengono dalla riduzione in schiavitù dei braccianti stranieri. Lo scarso controllo da parte dello Stato favorisce il lavoro nero, gli stranieri sono quasi sempre senza contratto, e gli italiani quasi sempre sottopagati. La mia prima proposta è sostenere il controllo degli Ispettori del lavoro.
Dignità. Sono circa 60mila le persone costrette a vivere in ghetti fatiscenti, circa 400mila i lavoratori e le lavoratrici al soldo dei caporali e nelle grinfie delle mafie che gestiscono parte del mercato. Propongo: Istituire il collocamento pubblico per regolare la domanda e l’offerta. Usare i beni confiscati alle mafie e destinarli all’accoglienza dei lavoratori meno abbienti. Rafforzare il coordinamento tra Direzione nazionale Antimafia e le forze dell’ordine.
Infine la parola che dovrebbe essere alla base di ogni legge, ogni provvedimento e ogni politica.
Umanità. Legare la permanenza sul territorio di un cittadino extracomunitario alla durata del contratto di lavoro come prevede la legge Bossi/Fini negli anni del precariato, è disumano. Aumenta il numero di irregolari, favorisce il ricatto e lo sfruttamento. Lotteremo per abolire questa legge.
E poi ho un Sogno: vorrei che un bambino nato in Italia da genitori stranieri, che cresce in Italia, che frequenta le scuole italiane, si sentisse e fosse riconosciuto pienamente cittadino italiano. Yvan Sagnet"
Autore: Diego Contino
Data: 11/07/2025
'Da dove parte questa crociera?' di Michele Naddeo
Data: 23/08/2023
Notte della Taranta, oltre mille persone al lavoro per evento
di Maria Nocera
Sede amministrativa:
Via 95° Rgt. Fanteria, 70
73100 Lecce
Tel. 0832 34 40 41
Fax 0832 34 02 28
info@sudnews.tv
Editore: ClioCom
Testata giornalistica
Reg. Tribunale di Lecce
31 Agosto 1995 n. 617
ClioCom © 2025
Clio S.r.l. Lecce
Tutti i diritti riservati