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Premio Salento: ampi stralci dal saggio inedito di Tabucchi

Data: 08/10/2003 - Ora: 10:27
Categoria: Cultura

Premio Salento: ampi stralci dal saggio inedito di Tabucchi

Da La Repubblica del 02 Ottobre 2003.

Scusatemi se comincio con due citazioni. Ne ho bisogno per tentare di sviluppare il mio ragionamento. La prima è di John Maynard Keynes, e dice così: "L'inevitabile non accade mai, l'inatteso sempre". La seconda è di Emile Benveniste e dice:"La nozione di avvenimento è essenziale. Nel tempo cronico, quello che noi chiamiamo Tempo è la continuità nella quale si dispongono in serie questi blocchi distinti che sono gli avvenimenti. Perché non sono il Tempo, essi sono nel Tempo. Tutto è nel Tempo, eccetto il Tempo stesso" (da Il linguaggio e l'esperienza umana). Comincerò dalla seconda. E questo mi porterà a parlare della Storia, argomento insolito per uno scrittore, e per parlare della Storia debbo parlare del tempo. La Storia, almeno come la concepiamo, è la narrazione di una serie di avvenimenti situati nel Tempo. E se da esso Tempo si prescinde, il problema non appartiene più al compito dello storico, appartiene eventualmente al mistico, al teologo, al profeta, allo stregone, La Storia sta nel tempo ma non è il Tempo, direi seguitando il ragionamento di Benveniste. La Storia appartiene non solo all'avvenimento, ma al racconto di questo avvenimento, sia esso reale, o reso reale dall'immmaginazione di chi lo racconta. La Storia è racconto, Paul Ricoeur insegna. E il racconto (con l'avvenimento che esso racconta) sta nel Tempo.
***
Ma cos'è il Tempo? Qui la faccenda comincia a farsi più difficile. ………….Di questa creatura misteriosa conosciamo alcune abitudini: la non reversibilità (che però non è certa), i suoi commerci con lo spazio, la sua relatività. E soprattutto abbiamo imparato a prendergli le misure, almeno alcune, tipo sarti ……………il tempo delle stagioni, il tempo dei vari calendari che abbiamo escogitato o il tempo astronomico, fatto di anni percorsi dalla luce. Di questo nostro coinquilino esistenziale, che non sappiamo se stiamo attraversando o se sia lui che ci attraversa, non conosciamo il volto. Non sappiamo che aspetto abbia. …………Il tempo non si lascia guardare in faccia. E' come il gatto del Cheshire di Alice nel paese delle meraviglie, che di sé ha lasciato un sorriso, senza il gatto. Ammesso che di sorriso si tratti, perché non è detto che sorride sempre. A volte ghigna. O peggio. Brutti tempi, si sente dire. Oppure: tempi bui, tempi da cani. Ah, les beaux temps, sospira una signora di Beckett immersa fino al collo nella spazzatura. Il Tempo di Bergson. Il Tempo di Proust: milioni di parole alla ricerca del tempo perduto……………… Tempo ritrovato? Forse. Ma quando la ritrovi, quella strana creatura non è più fresca. E' già un'altra cosa: è memoria, che è una sua modifica. E dunque, nostalgia. ………….E il Tempo di Sant'Agostino, del quale dice: "Se nessuno mi domanda cos'è, lo so; se qualcuno me lo domanda non lo so più". E il Tempo della nostra vita: un romanzo letto una volta sola tanto tempo fa (Schopenauer).
***
Ma ci sono degli avvenimenti del corso del Tempo che si prestano a equivoco. Essi, per la loro rilevanza (eccezionalmente felice, ma di norma particolarmente tragica), inducono a identificare le nostre storie e la Storia col Tempo. Il contenuto diventa, cioè, il contenente. Tali momenti sono chiamati "date epocali". Questi avvenimenti, cioè, sembrano non essere creatura nel Tempo, ma creature che hanno il potere di comandare il Tempo, di dirigerlo, di appropriarsene, di farlo loro. ………………..E qui arrivo alla seconda citazione……… "L'inevitabile non accade mai, l'inatteso sempre". Forse che il mondo pagano si aspettava che nascesse il Cristo? Forse che l'Impero romano si aspettava che arrivassero i barbari? Forse che la Chiesa di Roma si aspettava che nascesse Lutero? Forse che Maria Antonietta si aspettava la presa della Bastiglia? Forse che lo Zar si aspettava l'assalto al Palazzo d'Inverno? Forse che la Spagna repubblicana si aspettava l'invasione marocchina del generale Franco? Forse che l'ombrello di Chamberlain usato come bastone da passeggio si aspettava la grandine nazista? Forse che gli Stati Uniti si aspettavano l'attacco di Pearl Harbour? E forse che i giapponesi si aspettavano le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki? Forse che il professor Fukuyama si aspettava che crollasse il muro di Berlino? Forse che il presidente George W. Bush si aspettava che crollassero le due torri del World Trade Center? Come scriveva un umorista inglese, ciò che frega il giocaore di golf non è il prato, è la buca non prevista………………
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Con lo spalancarsi improvviso della buca, sorge inevitabilmente un apposito segnalatore. E decreta che quella è la Buca Primordiale. Prima di essa nulla esisteva, tutto incomincia ad esistere dopo quella buca, perché essa segna un Tempo speciale, l'annus mirabilis. ………[l’]amministrazione americana…… ha fatto capire con i fatti che il capolinea della storia si è fermato all'11 settembre 2001, e da lì comincia una nuova Storia………..
***
L'attentato terroristico che ha spazzato via in pochi minuti migliaia di vite umane in una nostra città, una delle città che più amiamo dell'Occidente a cui apparteniamo, una città per noi simbolo di una civiltà che non è solo nostra ma di tutto il mondo e di cui siamo orgogliosi perché in quel microcosmo urbano il mondo si è mescolato e riconosciuto uguale nelle sue differenze, portandovi le sue diverse favelle e credenze, e costumi e abbigliamenti e cibi e riti, ha avuto la funzione di un infarto, di un collasso. Ma non è un collasso endogeno, perché l'embolo proveniva da fuori, un fuori che tuttavia non è un altro pianeta…………….. ma il nostro corpo stesso, un killer umano che colpendo il cuore ha colpito tutti noi smentendo ancora una volta, se ce n'era bisogno, l'affermazione di Marx che la Storia si manifesta prima come tragedia e poi si ripete come farsa. La tragedia della Storia si manifesta sempre come tragedia, ed è sempre identica a se stessa: la vecchia tragedia.
***
Napoleone ha detto che quando si fa una rivoluzione bisogna dimenticare tutto ………….egli vuole dire che gli ideali della rivoluzione francese di cui si è appropriato e incoronato incaricandosi di portarli a forza nel mondo (la libertà imposta con la guerra) siano l'inizio di una nuova Era. ………….egli intende ………"monumentalizzare" il Tempo…………….. Del resto la "monumentalizzazione" del Tempo……………. è la preoccupazione di ogni regime di qualsiasi ideologia nel corso della nostra Storia. Approfittarsene in termini di calendario così da fare del Tempo il "proprio tempo" è caratteristica che appartiene all'imperatore Costantino come ai giacobini, a Stalin come al Reich o a Mussolini o a Ceausescu. Nella genetica dei regimi c'è ……………una sorta di idea innata e basica: ricominciare da zero. L'unico sistema politico che non ha mai eretto statue al proprio tempo è la democrazia: non esistono "statue" del tempo democratico.
***
Ma ricominciare da zero significa per forza dimenticare il tempo precedente. Al Nuovo Assoluto è indispensabile la cancellazione del passato…………. il livello zero. Ground zero, come è stato immediatamente definito dagli americani il terreno su cui sorgevano le torri gemelle, è una definizione curiosa. Essa ci comunica che in quel luogo si è verificato un avvenimento di tale portata che nulla di simile ci fu prima di lui; che quello è il grado zero di ciò che mai accadde nella storia degli uomini……………………………………………… [Ma] da quali e quanti ground zero saremmo potuti ripartire[?]

Autore: Luciana Pisanello

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