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Zone franche urbane a Lecce quasi due milioni di euro

Data: 18/05/2009 - Ora: 10:36
Categoria: Economia

Per la zona 167 in arrivo esenzioni dalle imposte sui redditi, dall’Irap, dall’Ici e dai contributi sulle retribuzioni

Nella seduta dello scorso 8 maggio il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) ha approvato le agevolazioni per le Zone Franche Urbane, consistenti in 50 milioni di euro per ciascuna delle due annualità di sperimentazione (2008 e 2009) al fine di attivare meccanismi di agevolazione fiscale e previdenziale a sostegno di nuova imprenditorialità. Tra le 22 ZFU individuate ad ottobre dello scorso anno dal Dipartimento Politiche di Sviluppo risulta ammessa anche la città di Lecce, selezionata tra le 64 proposte pervenute al MISE.

E' stata confermata la ripartizione annuale delle somme operata lo scorso marzo dal Ministero dello Sviluppo Economico che vede una quota di risorse per Lecce pari a euro 1.951.045,80. Questo importante risultato è il prodotto delle azioni che l'amministrazione comunale ha posto in essere a supporto dell'economia e dell'occupazione della città, coerentemente alla strategia di sviluppo di cui al programma di mandato amministrativo.

Le agevolazioni previste consentiranno, infatti, di intervenire sul tessuto produttivo delle aree oggetto della proposta di ZFU e ricadenti nelle zone 167A, 167B e 167C mediante:

1) l'esenzione totale per cinque anni dalle imposte sui redditi, del 60% dal sesto al decimo anno di attività, del 40% per l'undicesimo e il dodicesimo, del 20% per le successive due annualità;

2) l'esenzione per cinque anni dall'Irap fino alla concorrenza di 300 mila euro del valore della produzione netta;

3) l'esenzione per cinque anni dall'Ici;

4) l'esonero dal versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente per cinque anni e nei limiti di un ammontare massimo di retribuzione, con riferimento ai contratti a tempo indeterminato e a tempo determinato di durata almeno annuale (anche per i contributi previdenziali, al termine dei cinque anni scatta l'esonero con la stessa progressione prevista per l'esenzione dalle imposte sui redditi).

Agevolazioni in regime di "de minimis" sono previste anche per le piccole e micro imprese nate prima dell'1 gennaio 2008. La proposta progettuale della città di Lecce, elaborata in sinergia tra l'Ufficio di Piano Strategico ed il Settore Strategie Territoriali, riguarda le zone caratterizzate da un indice di disagio socio-economico (che misura il livello di disagio economico e di esclusione sociale necessitanti di strategie e interventi per lo sviluppo produttivo e l'occupazione) pari a 0,1139, per una popolazione di 10182 abitanti. L'individuazione dell'area è stata dettata dalla volontà dell'amministrazione comunale di valorizzare l'esperienza di sviluppo urbano integrato e partecipato precedentemente acquisita nell'ambito del programma "Contratto di Quartiere II", anche al fine di rispondere ai requisiti richiesti dalla legge in termini di coerenza e compatibilità della Zona Franca Urbana individuata rispetto ai programmi e alle politiche di investimento già attuate nella medesima area.

Ciò consente all'amministrazione di garantire l'integrazione e la concentrazione degli interventi e, nel contempo, di avvalersi delle strutture amministrative già impegnate nella gestione di analoghi programmi, calibrandoli sulle specifiche esigenze del mercato del lavoro locale e sulle problematiche sociali presenti nella zona individuata.

Con la imminente approvazione definitiva le Zone Franche Urbane passeranno, dunque, dalla fase di proposta a quella di attuazione e potranno concretamente contribuire ai percorsi di sviluppo che Lecce ha già intrapreso e attivato. La fase successiva sarà l'emanazione, da parte dei Ministeri competenti, del decreto contenente limiti, modalità e condizioni delle agevolazioni, del decreto sui limiti di massimale di retribuzione entro cui applicare l'esonero dal versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente, della proposta tecnica per il sistema di monitoraggio e la successiva notifica all'Unione Europea per la definitiva pronuncia sulla compatibilità di questo regime di fiscalità di vantaggio rispetto alle norme di tutela della concorrenza.

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