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Data: 17/09/2025 - Ora: 10:02
Categoria:
Economia
Nelle campagne servono – conclude la Coldiretti Puglia – figure specializzate come i trattoristi, i serricoltori, i potatori ma anche raccoglitori per le verdure, la frutta e la vendemmia
Sono quasi 20mila i lavoratori previsti in entrata nelle aziende agricole in Puglia tra settembre e novembre, con l’apertura delle lavorazioni e delle semine nei campi ma anche delle grandi raccolte come quella olivicola. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti Puglia, sulla base dei dati del Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro, che segnala una lieve flessione attesa a settembre per le entrate di lavoratori previste nel settore primario (agricoltura silvicultura e pesca) in Italia, con la quota di assunzioni che le imprese del settore primario prevedono di coprire ricorrendo a lavoratori immigrati che si attesta a settembre al 37%.
Viene prodotto in Puglia da mani straniere quasi 1/3 del Made in Italy a tavola – aggiunge Coldiretti Puglia - con 22.314 lavoratori provenienti da tutto il mondo che trovano regolarmente occupazione in agricoltura, pari al 10% dei lavoratori agricoli extracomunitari sul totale nazionale.
Gli occupati stranieri sono ben rappresentati nel settore agricolo, dove si concentrano per il 23,6% contro il 7,8% degli italiani, con la manodopera extracomunitaria in agricoltura, nonostante il calo progressivo negli ultimi 5 anni, che resta determinante in Puglia nelle coltivazioni arboree 53,8% (frutta e viticoltura) e colture orticole 17,7% (fragole, meloni, insalate, pomodori, radicchio), con i braccianti extracomunitari che hanno per quasi l’88% una occupazione stagionale e rappresentano circa il 10% dei lavoratori dipendenti regolarmente impegnati in agricoltura.
Si tratta di lavoratori che spesso da anni collaborano con le imprese agricole italiane e che ogni anno attraversano il confine per poi tornare nel proprio Paese. Una esigenza che si è fatta stringente per la mancanza di manodopera italiana e a seconda del calendario delle raccolte – insiste Coldiretti Puglia – con la scalarità delle diverse coltivazioni e produzioni.
Una presenza importante che non basta però a coprire le necessità delle imprese agricole, anche per alcune lacune nell’attuale normativa, a partire dal meccanismo del click day, con poche quote e non tempestive rispetto alle esigenze di stagionalità del settore agricolo. Capita spesso, infatti, che il lavoratore arrivi quando le attività di raccolta per le quali era stato chiamato sono già terminate.
Nelle campagne servono – conclude la Coldiretti Puglia – figure specializzate come i trattoristi, i serricoltori, i potatori ma anche raccoglitori per le verdure, la frutta e la vendemmia. Non vanno dimenticati poi – continua Coldiretti – i nuovi sbocchi occupazionali offerti dalla multifunzionalità che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili.
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