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Data: 05/09/2025 - Ora: 09:39
Categoria:
Economia
Il Primitivo è sotto attacco degli agropirati
Plauso di Coldiretti Puglia per il sequestro da parte dell’ICQRF di Puglia e Basilicata e dei Carabinieri Forestali di falso "Primitivo Salento Igp" e "Primitivo Puglia Igp", in un momento delicato della vendemmia, proprio quando ad una qualità eccezionale non corrispondono i giusti prezzi agli agricoltori, per cui serve tolleranza zero contro frodi e sofisticazioni. Sotto attacco degli agropirati è il Primitivo pugliese, saldamente al secondo posto della top ten dei vini autoctoni che fanno segnare i maggiori incrementi delle vendite in Italia, con la biodiversità che vince anche nel bicchiere, determinando scelte d’acquisto sempre più territoriali nei gusti degli italiani, con una crescita in valore del Primitivo di Puglia delle vendite nella Grande Distribuzione Organizzata del 12,6%.
"Serve tolleranza zero sulle frodi che mettono a rischio lo sviluppo di un settore che è cresciuto puntando su un grande percorso di valorizzazione qualitativa che ha portato il vino al grande exploit della Puglia nel mondo", afferma Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia, sottolineando che ‘in un momento delicato con la vendemmia in corso c’è grande preoccupazione per i prezzi bassi delle uve, con il meteo che ha inciso sui costi di produzione, dall’acqua alle strategie di protezione delle uve dagli eventi avversi, con un aggravio notevole a carico dei produttori, mentre si spaccia per Primitivo quello che è tutt’altro".
La vendemmia delle uve di Primitivo è partita a fine agosto, con quantità in aumento del 20%, anche per effetto delle temperature sopra la media degli ultimi mesi e della siccità che hanno concorso alla maturazione sana delle uve, favorendo una qualità eccellente per il vino al secondo posto della classifica dei più amati dagli italiani. "Il successo del Primitivo è il risultato di un mix vincente di fattori – aggiunge Pietro Piccioni, direttore Coldiretti Puglia – che partono dalle potenzialità del terroir e delle varietà autoctone, passando per le capacità imprenditoriali dei vitivinicoltori pugliesi, alla lungimiranza della politica regionale che negli ultimi 10 anni ha indirizzato risorse importanti sugli investimenti in tecnologia e sulla promozione, ma anche grazie a un ponderoso sistema di controlli che il settore si è dato in Italia".
La viticoltura da vino in Puglia annovera circa 11 mila aziende agricole e circa 600 cantine, con la superficie regionale destinata alla vite pari a circa 89.000 ettari, circa il 10% del dato nazionale (fonte Sistema informativo agricolo nazionale, Sian, 2020). La produzione di vino pugliese ha seguito un andamento crescente negli ultimi anni, pari a circa il 20% del totale nazionale. In Puglia ci sono 28 Denominazioni di origine controllata, Doc, 4 Denominazioni di origine controllata e garantita, Docg e 6 Indicazioni geografiche tipiche, Igt, con la DOP Economy che ha un valore di 631 milioni di euro pari al 93,1% del paniere IG del Paese, un gradimento che i consumatori confermano anche sul fronte della qualità, facendola salire al quarto posto della top ten delle regioni con i vini rosati e al quinto per i vini rossi.
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