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Zone economiche speciali (ZES). Vico e Abaterusso contro la Regione

Data: 05/02/2018 - Ora: 17:07
Categoria: Politica

zes

"La Regione Puglia faccia subito chiarezza"

"La Campania e la Calabria, come noto, hanno già predisposto i loro relativi piani di sviluppo strategici. Ora, sono in attesa a giorni dell’approvazione da parte della Corte dei Conti del Dpcm sulle Zone economiche speciali. Le due Regioni in questione, quindi, sono già pronte per la presentazione delle loro Zes. Tenendo presente che il piano di sviluppo strategico è un atto preliminare fondamentale, a che punto sono quelli della Puglia per la Zes Adriatica Bari – Brindisi e la Zes Ionica Taranto, nonché Zes interregionale Taranto-Matera?"

È l’interrogativo principale lanciato dall’on. Ludovico Vico a dieci giorni dall’approvazione del Dpcm sulle Zes.

"Ricordo – spiega l’on. Vico – che il piano di sviluppo strategico deve contenere la documentazione necessaria ad identificare l’area interessata e i soggetti economici e politici coinvolti, nonché le agevolazioni concesse".

Ma le domande poste dal parlamentare ionico al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, all’assessore regionale allo Sviluppo Economico Michele Mazzarano e al coordinatore tecnico delle Zes pugliesi Aldo Berliguer, non finiscono qui.

"A che punto è la mappatura relativa ai 4.408 ettari rientranti nelle aree Zes pugliesi? – continua l’on. Vico – Quanti andranno alla Zes Adriatica e quanti alla Zes Ionica? Quali sono le aree già indicate oltre alla partualità e alla retroportualità dei tre porti? E quali le agevolazioni che la Regione Puglia è obbligata a prevedere nelle Zes? Se ciò fosse complicato, mi permetto di suggerire che basterebbe copiare quello che ha fatto la Regione Campania. Nella vita, è consentito, anzi consigliato, copiare ciò che gli altri fanno bene, come appunto la regione Campania che ha previsto nel suo piano strategico il seguente regime fiscale: esenzione Ires, Irap, Imu e Tari per i primi tre periodi, oltre alla riduzione sui contributi per i lavoratori dipendenti a tempo interminato ed altro. E per le semplificazioni normative, di competenza della Regione Puglia, cosa sta prevedendo? Anche in questo caso suggerirei di copiare le proposte della Regione Campania, come l’abrogazione delle norme che impongono restrizioni o divieti non giustificati all’avvio delle attività; i tetti unici in materia di commercio e attività produttive, ecc. Ed ancora: quali sono le proposte della Regione Puglia per la infrastrutturazione nelle aree specifiche?"

"E sulla Zes interregionale Taranto-Matera – aggiunge l’on. Vico –, a che punto siamo? Il presidente della Regione Puglia ha definitivo l’intesa con il presidente della Regione Basilicata? Compete, infatti, alla Puglia accettare la proposta con la quale la Regione Basilicata chiede di associarsi alla Zes Ionica. E il presidente Marcello Pittella, ha proceduto ad avviare le procedure in tal senso?"

"Allineare la Puglia alla partenza della Zes Campana e a quella Calabrese – conclude Vico – significa assicurarsi nel Mezzogiorno una pari competitività per i porti pugliesi, evitando che gli investitori si riversino a Napoli e Gioia Tauro. Valorizzare e rendere competitiva la portualità pugliese, significa permettere alla Puglia di stare nei grandi traffici mediterranei e soprattutto in quelli della via della Seta. Questa è una delle sfide che la Puglia non può perdere. Avanti tutta e ognuno si assuma le responsabilità di eventuali ulteriori ritardi".

"Escludere il distretto Nardò-Casarano-Tricase-Leuca dalle Zone Economiche Speciali - rincara la dose Ernesto Abaterusso, Liberi e Uguali - rappresenta un atto di irresponsabilità oltre che un vero e proprio affronto a un intero territorio e a tutti quegli imprenditori che da tempo, con tenacia e passione, lavorano per attrarre investimenti, promuovendo crescita e sviluppo con ricadute importanti anche dal punto di vista occupazionale. Al di là delle frasi di circostanza, cui suo malgrado il Salento è abituato, la scelta di tener fuori il Basso Salento lascia molto perplessi. È impensabile colpire in maniera così irragionevole chi quotidianamente è impegnato per la crescita di un territorio e con esso di un’intera regione. Farlo segnerebbe una sconfitta non solo per il Salento, ma per la politica in genere. Auspico pertanto che la Giunta regionale ritrovi la lucidità necessaria per rivedere la sua scelta consegnando al Salento una grande opportunità di crescita e agli imprenditori la dignità che meritano".

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