Le presunte pressioni per la nomina di un primario, il professor Giancarlo Logroscino, all'ospedale Miulli di Acquaviva avrebbero portato la procura di Bari a iscrivere nel registro degli indagati il governatore della Puglia, Nichi Vendola, con l'accusa di tentata concussione. La notizia, che circolava da alcuni giorni, è stata confermata ieri in ambienti vicini alla procura. Vendola non ha finora ricevuto alcun avviso di garanzia. L'inchiesta riguarda le presunte ingerenze della politica nelle scelte della sanità: primari, ma anche direttori sanitari e amministrativi. Per quel fascicolo sono stati ascoltati numerosi testimoni, tra cui anche l'attuale assessore alla Salute, Tommaso Fiore, recentemente tornato in procura per il caso delle protesi delle ditte di Gianpaolo Tarantini.

"Questa - ha detto - è un'operazione a orologeria", a cinque giorni dalle primarie che sceglieranno il candidato governatore del centrosinistra. Non avendo ricevuto avviso di garanzia, Vendola nega di essere informato dell'iscrizione nel registro degli indagati. "Ma se l'episodio è quello di Logroscino come dicono i giornalisti - ha poi aggiunto - non ho nulla da rimproverarmi: ho cercato di portare in Puglia un luminare". "Se si viene indagati per questo - gli ha fatto eco il senatore Alberto Tedesco - io mi autodenuncio immediatamente. Sono venute le associazioni dei malati a dirci che il professor Logroscino era l'unico a poter risolvere il problema della Sla in Puglia".