Come in ogni competizione elettorale a cui ha preso parte, anche questa volta attorno alla figura di Nichi Vendola c’è stato fermento. Ma la sua previsione: "Le urne, come ogni volta, ribalteranno i sondaggi" questa volta non è risultata appropriata.

E’ arrivato terzo il presidente della Regione Puglia. Le primarie del centrosinistra hanno incoronato, seppur momentaneamente, il segretario nazionale del Partito Democratico e il Sindaco di Firenze Matteo Renzi, che pur non raggiungendo il 50%, hanno per ora intascato un buon risultato. E saranno loro due a sfidarsi ancora in vista dell’unico nome che verrà fuori dalla competizione e che concorrerà per le politiche di primavera.
Ma torniamo a Nichi Vendola. Lecce città è dalla sua parte. Lo dicono i risultati e lo dicono i fatti. E’ proprio il capoluogo salentino a dare al Presidente la spinta in più per strappare la Provincia di Lecce dalle mani del segretario Bersani che si è ben difeso nei comuni salentini.
Uno sbalzo provinciale di circa 400 voti tra Vendola e Bersani che comunque non è servito al presidente per conquistare il primato nella regione da lui governata, la Puglia, nella quale ha vinto Bersani. A sorpresa Matteo Renzi, invece, ha vinto in tre comuni salentini: Nardò, Racale e Cursi.
"Prima di tutto voglio esprimere la mia più profonda gratitudine per chi mi ha sostenuto e per chi mi ha votato- ha scritto il presidente su Facebook -Da domani guarderò le proposte degli altri candidati e sosterrò chi si occuperà delle questioni che noi abbiamo messo al centro della discussione politica. Spero che il mio contributo e la mia candidatura possano servire alla ricostruzione del centrosinistra. I miei più vivi complimenti a Pier Luigi Bersani e a Matteo Renzi per aver raggiunto il ballottaggio".
Per il leader di Sel i giochi sono fatti. E’ tempo di mettersi da parte e meditare sul futuro politico. Il suo, quello della sua regione e quello della sua nazione.