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Una R.O.S.A. per la qualità della vita

Data: 29/06/2010 - Ora: 09:59
Categoria: Politica

Una R.O.S.A. per la qualità della vita

ERAVAMO BADANTI … SIAMO ASSISTENTI FAMILIARI

Prende avvio la campagna di comunicazione per l'attuazione del Progetto ROSA, con un convegno che ne illustrerà le opportunità programmato per giovedì 1^ luglio, a Bari, presso la sala Murat ( P.zza del Ferrarese), dalle ore 16.00 alle ore 19.00.
R.O.S.A. - Rete per l'Occupazione e i Servizi di Assistenza - è un progetto approvato dal Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e promosso dalla Regione Puglia per dare vita a una rete istituzionale di soggetti che, a vari livelli, sono impegnati in azioni che favoriscono l'emersione dal lavoro irregolare nel settore della cura domiciliare. In Puglia, unica regione del sud ad essere finanziata, il progetto trova attuazione grazie allo sforzo congiunto dell'amministrazione regionale, delle 6 Province pugliesi e dell'Ufficio della Consigliera di parità di Lecce.

R.O.S.A. si articola in più fasi, tese a qualificare e regolarizzare il lavoro di cura.

• Dal 1 marzo 2010 sono aperte le iscrizioni di assistenti familiari presso tutti i Centri per l'impiego per la creazione di appositi elenchi provinciali. L'iscrizione è subordinata al possesso di alcuni requisiti formali (obbligo scolastico, maggiore età, permesso di soggiorno, ecc.) e professionali certificati attraverso la definizione di un profilo di competenze redatto dal Centro per l'Impiego . Possono iscriversi agli elenchi anche gli assistenti già in possesso di regolare contratto che vogliano certificare la loro professionalità.

• Il secondo step prevede l'erogazione di incentivi alle famiglie che assumono gli assistenti familiari dalle apposite liste. Gli incentivi sono commisurati al valore dei contributi previdenziali versati nell'arco di un anno e comunque sino a un massimo di euro 2.500,00.

• Per gli assistenti familiari che non possono essere iscritti in prima battuta in questi elenchi per mancanza dei requisiti minimi previsti, il CPI rileva il fabbisogno formativo su cui saranno poi indirizzati appositi percorsi di qualificazione finanziati a valere sul Fondo Sociale Europeo.

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