"Leggo con sorpresa che una costola del Pdl siciliano prepara la nascita del partito del Sud. Secondo il sottosegretario Miccichè il premier Berlusconi sarebbe d'accordo e appoggerebbe l'iniziativa. Mi chiedo: cosa ne pensa il ministro delle Regioni, il pugliese on. Raffaele Fitto?". Lo ha detto il segretario regionale dell'Udc di Puglia, on. Angelo Sanza.

"E' dello stesso parere dell'on. Miccichè? A me pare - continua - che si aggiri per il Mezzogiorno una cultura gattopardesca da note origini territoriali. Non so se si tratta di trasformismo o di lungimiranza politica, ma sia l'uno che l'altro non producono una politica di prospettiva. Miccichè, come il governatore della Sicilia Lombardo, sostengono per motivare la nascita del nuovo partito ciò che noi dell'Udc, in Puglia in particolare, andiamo sostenendo da molto tempo. E cioè: il Mezzogiorno non è rappresentato nel panorama politico nazionale; i parlamentari del Sud ci sono, ma sono costretti ad obbedire a Roma agli ordini della Lega; negli atti di governo e nelle leggi il Sud è dimenticato così come nel trasferimento dei fondi.

Lombardo denuncia che il Sud è derubricato come luogo di delinquenza e di inefficienza. Verrebbe voglia di chiedere a Lombardo e Miccichè a quale maggioranza appartengano. Per essere conseguenziali a queste loro denunce farebbero bene a lasciare il governo Berlusconi e questa maggioranza. Nel trasversalismo tipico siciliano vengono coinvolti i presidenti delle regioni Campania e Calabria, Bassolino e Loiero, della cui intelligenza non dubitiamo. Una sola regione meridionale è risparmiata in questo procedere gattopardesco: è la Puglia. Qui in Puglia è nato un progetto che certamente non riguarda settori e personalità che vogliono contare i più nei loro partiti e sul proscenio nazionale. Si è aperto un dibattito con le forze vive del territorio e si sta costruendo un percorso che antepone i problemi alle ambizioni dei personaggi".

"Saremo attori, noi dell'Udc, unico vero partito mobilitato a difesa delle problematiche meridionali, senza ipocrisie, e guardando al bene comune della comunità che vogliamo rappresentare. Non ci tireremo indietro - conclude Sanza - per un confronto serio, nè ci faremo inglobare in logiche opportunistiche".