"La possibile scissione di Sorrento che sconvolge il Pdl può essere la celata strategia di un male minore nello spregiudicato realismo che governa il ‘rassemblement' del centrodestra. Di fronte all'assenza di una politica per il Sud, rimarcata drammaticamente dal rapporto Svimez, niente meno che il sottosegretario del ministro Tremonti, il siciliano Miccichè, prova a capovolgere i termini del problema mettendosi con autorevoli amici siciliani alla testa di un'iniziativa pseudopolitica che usa, come sono soliti fare nel Pdl, il metodo al posto del merito". Lo ha detto il segretario regionale dell'Udc di Puglia, on. Angelo Sanza.

"Uomini come Miccichè, Dell'Utri e Martino – continua - non farebbero nulla ‘senza il via libera' di Berlusconi. Il Sud sta per esplodere? Bene, facciamo un nuovo partito. Ciò che conta è chi lo governa e a chi si richiama sul piano della strategia nazionale. Si tratta di cambiare casacca, ma di rimanere sulla tolda di comando. Gattopardi in azione. Del resto, proprio la Sicilia è la terra che ha dato i natali a questi movimentisti del probabile partito del Sud. Se volessero essere appena credibili dovrebbero quantomeno dimettersi dal governo e lasciare il partito, il Pdl, che questo disastro, sotto la spinta della Lega, silenziosamente asseconda".

"Noi, Udc, rimaniamo fedeli all'insegnamento di quel grande siciliano, Luigi Sturzo, che denunciò la questione meridionale come questione nazionale. Indirizzo che dall'unità d'Italia ad oggi hanno sempre seguito i grandi partiti popolari e di massa in Italia. Il partito del Sud non ha senso: è solo una forma subalterna di leghismo che rappresenta un criterio opposto al meridionalismo che uomini di vera cultura hanno sempre coltivato in questo Paese. Pertanto – conclude Sanza - finchè ci sarà l'unità nazionale, il partito del Sud servirà solo a scimmiottare, come leghisti di serie B, un progetto politico che è nato e si è diffuso in situazioni ambientali completamente diverse".