"L'approvazione della delibera CIPE che assegna alla Puglia 1,221 miliardi di fondi Fas per infrastrutture prioritarie nella nostra Regione è un evento atteso da 3 anni e mezzo e quindi non possiamo che esprimere la massima soddisfazione. E' infatti una prima e molto attesa risposta a una crisi sempre più stringente i cui negativi effetti sul sistema produttivo hanno determinato una convergenza di intenti tra governo e regioni sull'impiego in tempi brevi dei fondi comunitari e nazionali – FAS- del periodo 2007-2013. Confidiamo che questa convergenza prosegua nell'interesse del nostro Paese anche con riferimento all'impiego della residua quota di fondi FAS regionali disponibili per infrastrutture, pari a 5,6 miliardi di euro a livello nazionale e a circa 900 milioni nella nostra Regione, riferiti ad opere già programmate nel 2004 e riprogrammate nel 2009.

Tornando alla delibera assunta dal CIPE, accogliamo positivamente la ripartizione della spesa distribuita e mediata tra grandi, medie e piccole infrastrutture, così come sempre richiesto da Ance. In Puglia, questo si traduce nel finanziamento parziale della linea ferroviaria Alta Capacità Bari-Napoli per 240 milioni di euro, infrastruttura strategica di interesse nazionale, ma anche in numerose opere medio piccole regionali per un totale di 981 milioni di euro (tra queste reti stradali per 337 milioni, reti idriche per 330 milioni, aeroporti per 81 milioni e interventi per la mobilità urbana per 65 milioni). In tutto, si tratta di 41 interventi, o programmi di piccole opere, distribuiti sul territorio e volti a migliorare la qualità della vita e la dotazione infrastrutturale della nostra regione.

L'importante risultato raggiunto è anche un segno di attenzione verso il nostro sistema regionale, caratterizzato da imprese di dimensioni medio- piccole che potranno avere occasioni di lavoro e salvaguardare l'occupazione. Auspichiamo, però, che agli importi stanziati corrispondano progetti esecutivi che consentano di arrivare alla spesa in tempi brevi anche attivando percorsi accelerati nell'iter approvativo perché la crisi non può attendere i tempi della burocrazia, soprattutto quando sono in gioco posti di lavoro e il futuro di tante imprese ».