Dal 1 marzo 50 autisti e 50 operatori del Servizio Sanitario dell'Asl di Lecce saranno costretti ad andare a casa, al momento senza possibilità di proroga del contratto. L'azienda, infatti, secondo quanto riferisce lo stesso direttore generale, non può assumere altri oneri a causa della mancata soluzione del problema a livello regionale. I 100 operatori socio sanitari prestano assistenza domiciliare ai malati oncologici dell'Asl di Lecce ogni giorno. L'allarme lanciato dal direttore generale Valdo Mellone ha scatenato un mare di polemiche e tutti i rappresentanti politici sono accorsi a chiedere spiegazionni e interventi da parte dell'Assessore regionale alla Sanità Attolini.

"La convocazione del tavolo tecnico era stato assicurato dalla Regione Puglia - ha dichiaratore Negro dell'Udc - con impegno diretto del Presidente Vendola alla presenza dei rappresentanti sindacali dei lavoratori già alla fine dello scorso anno – ha ricordato il capogruppo Udc – Non si possono lasciare per strada 100 lavoratori né privare di assistenza i tanti malati oncologici del Salento, già duramente provati dalla malattia. Soluzioni alternative sono possibili ed è compito della politica e delle Istituzioni fare qualsiasi sforzo in questo difficile momento per individuare il percorso da seguire".

Così anche Loredana Capone ad Attolini: "Con il Presidente Vendola e il dott. Tommaso Fiore eravamo alla ricerca di un percorso condiviso con l'obiettivo di salvaguardare i posti di lavoro e, al contempo, il servizio svolto dagli operatori per i malati. Eravamo giunti all'intesa di convocare un tavolo tecnico per affrontare la questione. Alla luce dell'imminente scadenza dei contratti, urge, perciò la convocazione del tavolo tecnico alla presenza del direttore generale della Asl Valdo Mellone, dei rappresentanti sindacali e degli Uffici dell'Assessorato".