Carissimi,

questa volta, abbiamo deciso di rendere interpersonale il commento al Vangelo domenicale di Giovanni perché ci siamo lasciati intensamente coinvolgere dalla Parola di Gesù, rivolta anche a noi.
Ci siamo infatti guardati a fondo nel cuore e, con dolore, abbiamo dovuto fermarci nel cammino introspettivo, a causa della notte che ci abitava… Il Signore, che è Padre e Madre nostra, è sorto in noi, come sole luminoso, e, proprio come ben dice Giovanni, ha illuminato la nostra notte. Il buio, che occupa tutti noi, abbiamo capito è dovuto alla relazione superficiale e incostante che ci lega a Gesù Cristo, inviato al mondo da Dio Padre, per la salvezza di ciascuno di noi, in quanto membro dell'intera umanità.
La redenzione cristiana non è infatti un evento di massa, ma è trasformazione "personale", all'interno della Comunità, nel tempo. Se, malauguratamente, l'uomo si estranea dalla fede (=rapporto filiale con Dio) si autocondanna ad un'eternità sterile, senza frutto, come ramo secco, staccato dal suo albero di appartenenza (= Dio stesso). Decide cioè costui di vivere nelle tenebre della mancanza di senso, smarrendo il vero fine della sua esistenza: essere figlio di Dio.
Noi abbiamo deciso di rendere più autentico e costante il nostro rapporto col Signore purificandoci dall'egoismo, tenebra che si oppone alla LUCE divina, desiderosa di vivere in noi. Ci siamo ripromessi di intensificare la Carità fraterna, perdonando, aiutando chi ha bisogno, di sostentamento e di cura, intensificando la relazione con il Signore con la preghiera e con l’accostarci assiduamente ai Sacramenti.
Saremo felici se anche voi faceste, in nostra compagnia, tale cammino di autentica conversione verso la Pasqua. Insieme si cammina più rapidamente e ci si sostiene l'un l'altro, con la sana allegria.