Non è Gallipoli senza il suo mare, il pesce fresco e gustoso, le interminabili serate tra i locali più in della costa ionica. Ma a Gallipoli il divertimento non fa rima solo con la parola estate. Gallipoli è il divertimento per eccellenza perchè ha saputo rendere negli anni, un evento come il Carnevale, un appuntamento imperdibile per i gallipolini e per tutta la provincia. La sfilata dei carri è un momento clou dell'inverno gallipolino, ma che quest'anno probabilmente potrebbe saltare per motivi economici. Di fronte a questa possibilità, l'Onorevole Vincenzo Barba, ha deciso di convocare in tempi immediati un'assemblea pubblica al fine di coinvolgere tutti coloro che non vogliono stare fermi "di fronte a questo impoverimento culturale. Già da ora sono invitati a presentarsi i rappresentanti istituzionali- ha detto l'Onorevole- il mondo dell'imprenditoria, i papabili aspiranti amministratori, la società civile, le personalità della cultura, gli esperti organizzatori di eventi carnascialeschi cittadini, i gallipolini veraci, tutti gli uomini di buona volontà con pregressa esperienza in materia o meno. Da questa assemblea dovrà uscire la determinazione, costi quel che costi, che la manifestazione (da tutti invidiata e dal valore indelebile nel tempo) si deve fare. Per quest'anno al Comune di Gallipoli non si può chiedere nulla, dal momento che le ristrettezze di bilancio le impongono di stringere la cinghia e di indirizzare le risicate risorse economiche a problematiche sociali più urgenti e improcrastinabili. Deve quindi essere la città, nelle sue articolazioni, a mettersi a disposizione dell'associazione organizzatrice, al fine di consentire lo svolgimento della gloriosa sfilata e gli eventi a corredo". Non prendendo minimamente in considerazione la possibilità che l'assemblea possa andare deserta, Barba ha spiegato che il suo augurio è quello che possa nascere finalmente la Fondazione Carnevale di Gallipoli, in grado di raccogliere tutte le forme di finanziamento possibili e immaginabili. Barba vota per il Carnevale, adesso la parola sta a chi, secondo lui, deve commettere un atto di generosità per non stoppare un evento che da anni caratterizza la città