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Parte oggi il Reddito di cittadinanza. Chi può e quanto

Data: 06/03/2019 - Ora: 10:04
Categoria: Politica

rdc

Alcuni casi concreti

Da oggi parte il Reddito di cittadinanza, può arrivare al massimo a 780 euro per una persona singola, mentre un nucleo familiare può beneficiare di una cifra fino a 1330 euro al mese. Esistono però una serie di meccanismi che intervengono per effettuare correttamente il calcolo del sussidio a cui ogni richiedente ha diritto. Il sito delle piccole-medie imprese pmi.it li ha raccolti e ordinati.

Il reddito di cittadinanza si compone di due elementi, un’integrazione al reddito e una parte destinata a coprire il costo dell’affitto (o del mutuo).

Per un single che vive in affitto, la prima parte può arrivare fino a 500 euro al mese (6mila euro annui), la seconda invece raggiunge i 280 euro (3360 euro annui).
Nel caso di un nucleo familiare bisogna moltiplicare le cifre per un coefficiente, che arriva fino a 2,1, e che dipende dalla composizione del nucleo. Il coefficiente aumenta di 0,4 punti per ogni componente maggiorenne e di 0,2 per ogni minorenne.

Importante: anche chi vive nella prima casa di proprietà può avere in parte la seconda componente di reddito, ma solo nel caso in cui stia ancora pagando il mutuo, e comunque nel limite di 150 euro al mese.

Esempi
In base alle regole riportate, di seguito una serie di esempi concreti:

Single. Può prendere fino a 780 euro al mese se vive in affitto oppure fino a 650 euro se paga il mutuo, perché ha diritto a 500 euro a titolo di integrazione al reddito e a 280 euro per pagare l’affitto oppure a 150 euro per coprire il mutuo.
Genitore con figlio minorenne. Il coefficiente da applicare è pari a 1,2, che porta l’integrazione al reddito a 600 euro. Quindi questo nucleo familiare può prendere fino a 880 euro se vive in affitto (perché aggiunge 280 euro), oppure fino a 750 euro se paga il mutuo (in questo caso, ai 600 euro somma i 150 di integrazione per il mutuo).
Genitore con figlio maggiorenne o coppia di maggiorenni. Il coefficiente è pari a 1.4, quindi l’integrazione al reddito può arrivare a 700 euro, e poi si aggiungono i 280 euro per l’affitto o i 150 per il mutuo. Nel primo caso, il reddito di cittadinanza arriverà a a 980 euro, nel secondo a 850 euro.
Genitore con due figli minorenni. Il coefficiente da applicare è 0,4 (0,2 moltiplicato per i due componenti minorenni). Di fatto, quindi, le cifre sono le stesse riportare nell’esempio superiore: integrazione al reddito fino a 700 euro, a cui si aggiungono la componente di affitto o di mutuo.

Il meccanismo dei quattro esempi sopra riportati si applica a tutte le possibili combinazioni di nucleo familiare. Come detto, il Rdc massimo può essere pari a 1330 euro, nel caso in cui si applichi il coefficiente più alto, pari a 2,1 (nel caso di un nucleo familiare composto da quattro maggiorenni, oppure da due maggiorenni e tre minorenni).

Le cifre, va ricordato, riguardano il richiedente disoccupato senza entrate. In presenza di un reddito (che deve essere entro determinati paletti), il rdc sarà pari alla differenza fra la cifra a cui si ha diritto in base alle tabella sopra riportate e il reddito che il richiedente percepisce. Esempio: un single che vive in affitto ha diritto a un reddito di cittadinanza pari a 780 euro. Nel caso in cui abbia un reddito pari a 250 euro al mese, prenderà 530 euro (780 – 250), se invece incassa 300 euro al mese prenderà 480 euro di reddito di cittadinanza e così via. Lo stesso calcolo si applica a tutte le tipologie di nucleo familiare.

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