Giovedì prossimo, 30 luglio 2009, alle ore 11.30, presso la Sala Triangolare del Castello Aragonese di Otranto, si terrà la Conferenza stampa per presentare un'iniziativa dell'Associazione Onlus "Un Sorriso per Francesco", nata per ricordare Francesco Stefanizzo, giovane studente laureando in medicina, scomparso nel settembre 2006 per una rara quanto insospettata forma di tumore.

Alla conferenza stampa interverranno il sindaco Luciano Cariddi e l'avv. Carmela Scippa Stefanizzo, Presidente dell'Associazione Onlus.

"Il suo entusiasmo per la professione di medico e la manifestata intenzione di andare in Africa", asserisce Carmela Scippa Stefanizzo, "ci ha fatto scegliere la Tanzania, paese poverissimo, dove a Kigoma, ormai da tre anni, la nostra Associazione interviene aiutando bambini dell'Orfanotrofio La Casa dei Bambini ed il locale Ospedale".

I piccoli hanno perduto i genitori ed altri parenti a causa dell'AIDS, malattia ormai endemica in tutta l'Africa e che continua a mietere vittime.

Le somme inviate sono derivate per la maggior parte da due concerti tenuti nei passati anni 2007 e 2008 nella Cattedrale di Lecce.

Ma Francesco amava il mare e le bellezze di Otranto e della sua costa dove con frequenza effettuava immersioni.

Per lui il mare era un grande richiamo e per tutte queste ragioni il Direttivo dell'Associazione ha pensato, per questa estate 2009, che il posto più bello per un concerto che ricordasse Francesco ma che fosse diretto ancora una volta a portare aiuto ai bimbi di Kigoma, potesse essere appunto Otranto.

Il 31 luglio 2009, nel Fossato del Castello, si terrà un Concerto del Gruppo Gospel A.M. Family che si esibirà insieme al Quartetto d'Archi Salent Melody Quartet.

La somma ricavata sarà appunto destinata ancora una volta all'Orfanotrofio "La casa dei Bambini" di Kigoma (Tanzania), dove si spera di realizzare la "Casa di Francesco".

I responsabili dell'Orfanotrofio, infatti, stanno portando avanti un progetto che prevede la costruzione di alloggi nei quali potranno essere ospitati otto bambini dai sei ai quattordici anni con un'adulta che fungerà da vice mamma, nell'ottica di ricostruire, in qualche modo, per i piccoli orfani la famiglia perduta con la morte dei genitori.