Il Vangelo, oggi, non ci rivela Gesù Bambino nella grotta di Betlemme, ma il Verbo che, per amore, lascia la Sua Dimora eterna, presso Dio, Suo Padre, per venire, come uomo, tra noi.
All'origine -dice l'Evangelista Giovanni- tutto è stato creato per mezzo di LUI, Parola del Creatore, vita e LUCE, per gli uomini, ma questi, essendo tenebre, non L'hanno accolto. La venuta al mondo dell'Unigenito di Dio è stata annunciata da Giovanni Battista, pure i "Suoi" non hanno riconosciuto Colui che li aveva fatti.
Quanti però Lo hanno accolto e hanno creduto nel Suo nome, hanno potuto divenire figli di Dio. Giovanni Evangelista ci rivela la Sua esperienza: ha vissuto, come Apostolo, con Gesù Cristo e ha avuto la gioia di contemplare la Gloria della Sua Grazia e Verità, di cui tutti gli Apostoli, hanno goduto anche perché solo Gesù Cristo che è Dio e veniva dal seno del
Padre, poteva rivelare agli uomini, incapaci di conoscerLo, il Suo Abbà. Il progetto salvifico è stupendo: Dio si spoglia della Sua natura Divina e assume quella umana per rendere noi "divini" già nel Battesimo. Il Natale è quindi la Festa dell'Osmosi tra l'Altissimo, che come piccolo, fragile bambino, si fa generare da Maria e l'uomo, reso partecipe di molti doni di Grazia e dell'immortalità divina dal Suo Signore.