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Data: 10/05/2012 - Ora: 15:47
Categoria:
Cultura
Museo Civico ‘Pietro Cavoti’, all’interno del Palazzo della Cultura di Galatina (Piazza Dante Alighieri, 51)
Con questa nuova tappa artistica, Anteri intende ulteriormente mettere in scena, attraverso la tela, come il ‘sano inganno' attraverso l'uso sapiente del pennello, possa generare nuove forme di consapevolezza e orizzonti d'agire, in un compendio riflessivo e contempo gioioso dell'esistenza. Anteri, attraverso le sue sconfinate proiezioni d'oltremare (donategli dalla sua residenza gallipolina), condensa e sviluppa arcaiche meditazioni dal sapore metafisico, che si coagulano in eterei palpiti di vita, trait d'union fra il mito e la fulgida rappresentazione della ferialità.
Perseo – Identikit di un Mito sarà aperta al pubblico sino al 20 Maggio (Mattino : da Mercoledì a Domenica ore 9.30 /13.00; Pomeriggio : Lunedì, Mercoledì, Venerdì, Sabato ore 16.30 /20.00).
Intervento critico di Angela Serafino
Ho accettato l'ìnvito a presentare questa mostra, per un particolare molto semplice, ma fondamentale. Il riconoscere, reciproco, dell'artista e del critico, del non dire bugie. Che io abbia delle riserve su una parte della produzione, non ha invalidato la possibilità di incontrare con più determinazione e interesse il lavoro
di Anteri, incontrando la pittura in quel punto dove la porta si schiude. Con molto piacere – per dire di questo – schiudersi – che mette in relazione l'opera con chi è nei suoi pressi, ricorro alle parole di Giustizieri e De Stasio, perché ripercorrendo lo sguardo e l'intelligenza di chi ci precede, si amplifica la ricchezza dell'opera, poiché essa non è soggettiva, ma disponibile al moltiplicarsi degli occhi !
Scrive Giustizieri : Inoltrarci in una dimensione analogica dalla quale non torna indietro nient'altro che la nostra eco. La forza di queste parole è nel rendere – sonoro – impalpabile – l'ìncontro con l'opera – smaterializzare la presenza nel flebile suono. E' la porta aperta (De Stasio). Ma questo accade perché la pittura di Anteri è un esercizio ampiamente meditato, accorto, elegante, non soffocante. Dalla conoscenza, dall'uso della geometria, l'artista consegna le forme alla circolazione fluida, modulare. L'impianto rigoroso della composizione, concorre non a frastagliare, ma a far planare la visione in una concentrazione dinamica. La sfera, ovoidale, campeggia ma non segna il punto – assoluto – della tela. La spazialità che ne deriva non è un ingresso obbligato, ma un immaginare sospeso e lento. La stesura quasi monocromatica, si accompagna di piccoli ma essenziali passaggi di luce. Il bianco, mostra la sua interferenza con in blu, senza sporcarsi. Lo stesso accade per il rosso quando coinvolge il nero. La superficie sembra respirare e quindi aprirsi, nella dimensione del quadrato che tiene stabile il confine. Impercettibile, ma continuo, il respiro rimodula le forme come se fosse un'onda immateriale, trasparente, eterea, pronta ad accogliere il guardante. Con una minima flessione si determina un grande movimento. Il risultato non è il caos, ma il ripetersi di un rituale semplice. La porta si apre ed è bello inoltrarsi. "Chi dice <<è bello>> riconosce l'attitudine ad attraversare il tempo e commuovere altri oltre me. <
ANTERI (Mimmo Antonaci) nasce a Grottaglie (Ta). Alla metà degli anni sessanta si trasferisce a Roma dove segue gli studi accademici e dove resta fino al 2000.
Ha insegnato discipline artistiche per 30 anni in Istituti pubblici.
Attualmente vive a Gallipoli (Le) in via Fiume, 31 - tel. 0833.201587 - cell. 333.7358020.
Ha esposto le sue opere in qualificate mostre personali e di gruppo in diverse città italiane e straniere. Dal 1978 al 1994 ha operato attivamente a Caracas (Venezuela), riscuotendo un vivo successo di pubblico ed il consenso della più prestigiosa ed autorevole critica d'arte di quel Paese.
È stato segnalato in diverse esposizioni nazionali ed estere, tra cui l'ambito "Premio Marino Mazzacurati" del 1969; il "Concorso Nazionale di Pittura Contemporanea" che si è tenuto nel 1970 in occasione del "Centenario di Roma Capitale" (secondo premio) e nel 1971 il "Concorso Internazionale di Pittura Oderisi da Gubbio" - Roma (primo premio assoluto sezione grandi formati).
Si sono occupati delle sue attività, fra gli altri, Remo Brindisi, Giuliano Serafini, Ursula Itschner, Tanja Schuler, Antonio Basile, Gigliola Blandamura, Alberto Pellegrini, Aurora Fonda, Piero Simonelli, Mariano Apa, Gabriella Sbardella, Gino Schirosi, Giuseppe Albahari, Giuliano D'Elena, Cosimo Perrone, Francesco Spadafora, Ivana D'Agostino, Mario De Marco, Giacomo Manzù, Augusto Benemeglio, Nicola Cesari, Augusto Cavalera, Melanton (Antonio Mele), Massimiliano Cesari, Giampiero Mazza, Domenica Specchia, Carmen De Stasio, Eugenio Giustizieri.
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