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La potenza dell’Amore di Dio

Data: 18/01/2021 - Ora: 11:29
Categoria: Cultura

preghiera

La potenza dell’Amore di Dio, trasmessa anche a noi
dagli sguardi dei Suoi amici.

I nostri sguardi rivelano sempre il cuore che ci anima e sono vita per quanti
amiamo. Giovanni, evangelista, in questo brano del suo Vangelo, ci apre alla
potenza dell'Amore divino che si trasmette al Precursore, come conoscenza del
figlio di Dio e profezia sul suo progetto salvifico degli uomini.
Come non invidiare il Battista che sa "vedere" Atteso dalle genti, nel Messia,
uomo apparentemente comune, semplice, e sa "riconoscere", in Gesù stesso,
"Agnello di Dio, il Redentore.
Il precursore sa che lui deve diminuire, mentre il Messia deve crescere, perciò
con un semplice "Seguite LUI" pone alla sequela del Signore, due che erano
suoi discepoli.
Andrea (questo è il nome di uno dei due ) e "l'altro" vanno subito dietro al loro
nuovo Maestro, che, udendoli alle sue spalle, si volta e chiede: "Che cosa
cercate?"
E i due "Maestro, dove abiti?" (domanda che noi integriamo con "vogliamo
coabitare con Te").
Ai due Gesù -"Venite e vedrete" - rivolge l'invito. È il primo appuntamento fra
i tre: sono le quattro di pomeriggio!
Così comincia ogni sequela cristiana: un incontro con Gesù, ancora vivo nel
Vangelo, nei sacramenti, nel fratello, quindi un invito intimo alla "sua" sequela,
che sconvolge la vita precedente.
Di Andrea meraviglia la capacità immediata di portare all'incontro con il
Signore anche Simone, suo fratello, che Gesù si ferma a "guardare negli occhi
fino a vederne l'intimità del cuore" (luogo in cui Egli ci conosce), quindi gli
cambia il nome :"Ti chiamerai Pietro" (eri Simone).
Il nome dell'uomo è importante per Dio perché esprime la nostra verità e la
missione che il Cielo propone. Per l'Eterno, non siamo mai stati anonimi, dal
momento in cui siamo stati concepiti.
Simone, pescatore, cittadino di Cafarnao, per carattere vivace, concreto,
passionale, diverrà Pietro e su quest’uomo Gesù fonderà la sua Chiesa, contro la
quale non prevarranno le porte dell'inferno. Posto a capo degli Apostoli, Pietro
rimane un peccatore, come noi; tradirà il Maestro, che va "a morire", ma avrà il
coraggio di pentirsi della colpa, piangendo e ottenendone il perdono. Morirà martire per Cristo, a Roma; vorrà essere crocifisso testa in giù perché non
accetta di occupare, sulla Croce, la posizione del suo Signore.
Lasciamoci guardare dal'Agnello, immolato anche per noi. Trasformerà, in
LUCE, la nostra vita fragile, spesso incline al peccato. Verrà, alla fine, il giorno
in cui, nei Cieli, Gesù, anche a noi, darà il nome nuovo, da salvati.

Autore: Mariagrazia Camassa

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