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Data: 18/06/2009 - Ora: 09:26
Categoria:
Economia
La regione registra un aumento dei volumi, con un incremento della produzione valutabile intorno al 7% rispetto allo scorso anno
Venerdì 26 giugno 09, alle ore 18.00, presso la Country House Cefalicchio, a Canosa di Puglia, si terrà la serata dedicata all'olio extravergine d'oliva e alle aziende pugliesi che producono le eccellenze del territorio. Infatti, come ogni anno, la presentazione regionale della Guida agli extravergini 2009, pubblicata da Slow Food editore, offre l'occasione per dare visibilità ad una delle principali risorse agroalimentari della Puglia. La manifestazione è organizzata da Slow Food Puglia, con la partecipazione e il sostegno dell'Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia e di Unioncamere. Sono invitate a partecipare alla serata tutte le realtà che la guida ha segnalato per la buona qualità dei prodotti, comprese le cinque aziende che hanno ricevuto il massimo riconoscimento, ossia le 3 olive. I numeri della Guida, a cura di Diego Soracco, parlano da soli: 77 i produttori segnalati, 21 in più rispetto all'edizione precedente; certamente un dato confortante che dimostra una crescita quantitativa e qualitativa regionale complessiva.
La Guida di Slow Food, che può considerarsi un lavoro corale, visto l'alto numero di collaboratori coinvolti in tutta Italia, descrive in modo esauriente il mondo della produzione olearia italiana di qualità. La pubblicazione, che fotografa fedelmente il settore, mette l'accento sulla crescente consapevolezza dei produttori circa l'importanza di puntare sulle caratteristiche delle diverse cultivar, per evitare l'omologazione e l'appiattimento del gusto, prerogative di molti extravergini commerciali. Il binomio territorio-cultivar rappresenta la carta d'identità di un olio, disegnandone tipicità, individualità e temperamento; è nella varietà di microclimi, nei terreni, nelle cultivar, negli uomini il segreto degli oli di origine.
La serata di venerdì si aprirà con un momento di confronto tra i rappresentati del mondo oleario pugliese e i relatori chiamati ad intervenire che saranno Enzo Russo Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Luigi Farace Presidente Unioncamere Puglia, Roberto Burdese Presidente Slow Food Italia, Giuseppe Mauro Ferro Direttore Area Politiche per lo sviluppo rurale – Regione Puglia, Nicola Rossi Economista e Docente Universitario, Mario Giordano Ordine dei Medici della provincia di Bari, Marcello Longo Coordinatore della Guida per la Puglia. Dopo il dibattito, moderato dal Direttore del magazine "Gusto di Puglia" Giovanni Sportelli e dal Governatore Slow Food Antonello Del Vecchio, l'incontro si chiuderà con la consegna di riconoscimento alle aziende di Puglia menzionate in Guida e con una degustazione di olii pugliesi, in abbinamento a pani, verdure, ai vini e formaggi.
Dall'introduzione al capitolo dedicato alla Puglia:
La regione registra un aumento dei volumi, con un incremento della produzione valutabile intorno al 7% rispetto allo scorso anno. Anche se l'inizio della raccolta è stato in parte segnato dall'attacco della mosca olearia e da temperature abbastanza fuori norma per il periodo, si può in definitiva considerare una discreta campagna olearia. Tale esito non deve però far dimenticare in quale grave crisi versi il settore, da un punto di vista economico: la scarsa domanda del mercato ha visto molte aziende olivicole arrivare in grande affanno all'appuntamento annuale con la nuova produzione. Nuova produzione che, malgrado la buona qualità generale, potrebbe ancora stentare ad essere commercializzata se si pensa che, ad esempio, il prodotto sfuso, un tempo venduto tranquillamente in altre regioni, oggi incontra una forte concorrenza, soprattutto spagnola e tunisina.
Non se la passano troppo bene neppure gli oli Dop pugliesi, che non riescono a spuntare prezzi veramente remunerativi, specie se confrontati con quelli di altre regioni: qui la differenza di prezzo con il normale extravergine è mediamente di 30-40 centesimi al chilo. Analoga situazione per gli extravergini biologici, nettamente sottovalutati in termini economici dal mercato.
Nonostante questa situazione poco brillante, non pochi produttori stanno compiendo grossi sforzi per qualificare le proprie proposte, dall'ammodernamento degli impianti di estrazione a una più razionale e scientifica coltivazione. Da parte nostra constatiamo un miglioramento qualitativo tra gli oli degustati quest'anno, con una distribuzione abbastanza equilibrata tra tutte le zone più vocate della regione.
Netta, quanto a zone di provenienza, la prevalenza sia quantitativa che qualitativa di extravergini provenienti dal Nord Barese e dalla Capitanata, che si confermano tra i migliori della regione, anche se non mancano buone selezioni dalla Valle d'Itria, dal Tarantino e dal Salento, a dimostrazione di una crescita regionale complessiva.
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