E' un bambino-uomo quello che Elio Germano porta in scena. Sarà per quell'aria da eterno ragazzo che non riesce a strapparsi di dosso, nonostante le tante esperienze di vita vissuta, sarà per quello sguardo a tratti disarmante, ma l'attore romano fa rivivere la sua malinconica tristezza in ogni cosa che tocca. Che interpreta, per dirla con precisione. E' lui "Thom Pain" e a vederlo, sembra che quel ruolo possa essere solo suo. Con la sigaretta tra le labbra che non si accende ad inizio spettacolo e nel buio pesto della sala del teatro Paisiello, lui è solo sul palco in compagnia di una sola sedia, Germano incanta e fa da padrone di casa. Fa ridere, fa riflettere, fa pensare all'amore. E coinvolge il pubblico, volutamente mai al 100%. Thom Pain vuole trovare un senso alla vita partendo dalla paura. Perchè ciò che vuole è sentirsi vivo. Germano, vincitore della Palma d'Oro al Festival di Cannes del 2010, è travolgente e camaleontico come sempre. E' una garanzia. E adesso anche Lecce. se ancora non lo avesse capito, lo sa.