Dopo 29 anni il Consiglio Regionale ha approvata all'unanimità la proposta di legge che va a modificare la legge regionale in materia urbanistica (la n. 56 del 1980), cancellando di fatto il vincolo della trascrizione notarile "dell'atto d'obbligo relativo all'area", quale condizione per il rilascio della concessione edilizia. Una legge che corrisponde alle attese dei cittadini, dei tecnici, di tutto il mondo che ruota intorno all'edilizia privata. "I salentini con l'approvazione della nuova legge potranno risparmiare un balzello inutile di circa 700/800 euro, - dice Antomio Maniglio - di cui nulla rimaneva nelle casse regionali o comunali, solo per il rilascio di un qualsiasi permesso di costruire (e anche soltanto per un semplice ampliamento della volumetria esistente)". Tale obbligo resterà, per il momento, solo per le zone tipizzate come agricole, mentre per le zone di completamento edilizio e di espansione "il Comune istituisce un registro nel quale sono elencate le particelle catastali che hanno espresso la volumetria relativa al titolo edilizio". L'assessore Angela Barbanente ha annunciato di aver già avviato il percorso per la completa eliminazione, in futuro, di un vincolo che esiste oggi solo nelle regioni Puglia e Calabria, istituendo un unico registro che eliminerà tutti i balzelli. Anche l'ordine del giorno per finanziare cantieri di lavoro nei comuni, in cui impegnare i disoccupati, è stato approvato alla unanimità. L'auspicio, adesso, è che la giunta regionale riesca a reperire i fondi necessari da destinare agli enti locali."