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Domenica delle Palme. Il Signore s'offre per noi

Data: 20/03/2024 - Ora: 10:47
Categoria: Cultura

domenica delle palme

Una lezione eterna di amore

Oggi, domenica delle Palme, così chiamata per l'ingresso di Gesù a Gerusalemme, in groppa
ad un asinello, festeggiato con rami di palma, dalla folla, che poi ne avrebbe chiesto la
morte. Umile Re, il nostro, che non cavalca un destriero, ma un povero animale "da soma"!
Ci piace pensare che il Signore così abbia scelto per rivelarsi agli uomini, come "servo" che si
sarebbe caricato della Croce, "Sua soma". Noi non possiamo riassumere il racconto della
Passione di Gesù, offertoci oggi da Marco, vogliamo invece comprendere la realtà che si
nasconde dietro i fatti storici. La situazione narrata dall'Evangelista ci rende edotti circa la
contrapposizione che il Nazareno esercita contro il giudaismo (religione ormai chiusa in un
ritualismo sterile, che appesantiva i fedeli praticanti con mille e più norme, senza aiutarli
invece a privilegiare il loro rapporto con Dio).
Primario desiderio del Cristo è stato e resta quello di riportare gli uomini alla profonda
relazione con Suo Padre, l'Abbà comune. I capi religiosi del popolo ebreo del tempo di Gesù
decidono di ucciderLo perché destabilizzava le forme di culto, ormai inveterate e
soprattutto il loro ruolo prestigioso. Il sinedrio -tribunale religioso del tempo- condanna a
morte il Signore, dopo un processo inscenato, ma inconsistente e obbliga Pilato (autorità
politica del tempo) sobillando la folla, a punirLo con la morte di Croce. Le ingiurie, i
maltrattamenti ignominiosi, gli scherni, la flagellazione dolorosa cui viene sottoposto
pubblicamente il Figlio di Dio sono l'oggetto del Vangelo odierno. Noi cercheremo insieme
invece di comprendere come e perché il Cristo, Figlio del nostro Dio, anch'Egli Dio, abbia
voluto patire tutto ciò per mano nostra, fragili e mortali creature. Prima di tutto affermiamo
che della Passione di Gesù siamo rei, senza eccezione, tutti noi uomini-peccatori, da Adamo
fino alla futura ultima umana generazione. La realtà che uccide Gesù Cristo è il peccato
umano, che noi purtroppo abbiamo, fin da sempre scelto, nella nostra vita, con leggerezza
estrema (" Che vuoi che sia una frode? " "Che peso vuoi che abbia una menzogna, la
corruzione, l'aborto, il declassamento del collega di lavoro...?") .
Purtroppo sono queste scelte potenti tanto violente che riescono a crocifiggere il nostro
Dio, che è "Verità" e "Amore". Il Padre di Gesù, che è anche "nostro" genitore, è folle di
Amore per ciascun uomo, tanto che, per riaverci con Sé, eternamente, ci ha consegnato Suo
Figlio. Questi col Suo martirio, da Crocifisso, ci rivela quanto grande sia la divina
predilezione! Purtroppo noi, che parliamo a iosa "d'amore" nelle canzonette con
indifferenza, continuiamo a condannare Gesù, nostro Dio, reo, nei millenni, di amarci
davvero tanto da offrirsi sui calvari della storia perché finalmente, ci convertiamo e
torniamo a vivere a casa: Eternità nel cuore del Padre.

Autore: Mariagrazia Camassa

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