Il Dio Cristiano ci rende possibile vivere nonostante i grandi travagli della storia attuale!
In questa IV domenica di Pasqua, il breve Vangelo di Giovanni ci svela la gratuità dell’Amore del Risorto, che fa stupire nel contesto storico attuale, allorché sembra che l’umanità sia dimentica della relazione affettiva, senza personale tornaconto. L’Evangelista Giovanni, quando parla di "gregge" si riferisce a noi, battezzati, credenti, che il Padre ha consegnato al Figlio Suo, Gesù, perché ci guidi alle acque sorgive dello Spirito, vincolo che unisce in Sé la Trinità e noi, con il Dio Trino. La presenza amorosa del Risorto ci inizia alla vera "Novità esistenziale", capace di trasformare la storia umana. Più doloroso e inspiegabile, nel contesto originato dalla Pasqua cristiana, diviene ogni divisione tra noi, resi fratelli dal Battesimo, e ogni contrasto comunitario, che non trovi immediata soluzione. E’, In verità, difficile, per noi, che confondiamo l'Amore con il sentimentalismo, e che ci schieriamo contro il "cattivo", ritenendolo "nemico", immergerci nel Costato del Crocifisso, per farci trasformare in chiesa, sposa festosa, nella
divina nuzialità.
Solo se, con continuità quotidiana, ci facciamo assimilare dalla Passione di Gesù Cristo, di cui parla il Vangelo, per scoprirvi come e quanto Gesù ci ha amato (e continua a farlo) potremo sperare di imparare a vivere nella Carità (Amore) autentica, cui aspiriamo, senza la quale, restiamo infelici perché divisi da Gesù e lontani dal Padre, nostra Vita e meta del nostro pellegrinaggio terreno.