Affinchè l'annata possa essere buona è necessario che Natale sia asciutto e la Pasqua bagnata. I proverbi non mentono e il Natale asciutto ce lo auguriamo un po' tutti. I commercianti che sperano che la corsa ai regali duri fino alle ultime ore della vigilia, i contadini che non vogliono le gelate per non rovinare il raccolto, i giovani e i ragazzi che preferiscono uscire e trascorrere con gli amici le ore che separano lo storico "Cenone natalizio" dal momento in cui si andrà a dormire. Perchè si sa, dopo la cena del 24 sera, la digestione è lentissima. E' usanza tipica leccese preparare fior di succulente pietanze tipiche accompagnate dal vino rosso. Per concludere con pandoro e panettone, ma soprattutto con i salentinissimi "purceddhuzzi" e pesce fatto con la pasta di mandorla. E allora, manca davvero poco all'evento religioso più atteso dell'anno. Tra meno di dodici ore le Chiese saranno gremite di fedeli, le tavole saranno bandite a festa, l'Anfiteatro Romano vedrà l'inaugurazione del consueto presepe, e la magia del Natale accompagnerà tutti verso il fatidico pranzo natalizio. E a mangiare si ricomincerà molto presto…