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Data: 12/03/2012 - Ora: 09:00
Categoria:
Università
Motivo del contendere le elezioni del Senato Accademico
Si scatena una bagarre tutta interna all'Università del Salento, coinvolto il Rettore Laforgia e il collegio docente. "Quello che sta accadendo nel Dipartimento di Scienze giuridiche - commenta Laforgia - è molto grave perché lede le forme di libertà fondamentali a sostegno di una gestione democratica di qualsivoglia comunità. È per me inaccettabile l'idea che si possa impedire a un Collega di candidarsi a una carica istituzionale ed è ancor più inaccettabile la maniera con cui si tenta di obbligarlo al ritiro della candidatura. A me è stato addirittura chiesto di imporre al prof. Greco di ritirarsi e dal mio rifiuto che è nata la querelle. Le candidature sono libere e spontanee e chi non ha voglia di votare un candidato è libero di votarne un altro.
Questo è il punto nodale della questione: la pretesa di porre veti sulla libera determinazione dei giovani suggerendo l'idea che siano candidati "del" Rettore. Non esistono candidati del Rettore, l'ho già dimostrato nelle precedenti elezioni. Sono sempre stato feroce oppositore delle prevaricazioni dei cosiddetti "baroni", forse perché quando ero ricercatore ho subito analoghi comportamenti e a suo tempo giurai a me stesso che, qualora fossi diventato Ordinario, mai avrei adottato atteggiamenti simili, figuriamoci da Rettore. Non mi ritrovo in "questa" immagine di Università perché il mio sogno di Accademia è sempre stato quello di una comunità di studiosi impegnati nella ricerca e nella didattica, che hanno priorità diverse da quelle che si stanno evidenziando in questa circostanza. Io sono felice e orgoglioso quando leggo di Colleghi che finiscono sui giornali per le loro ricerche e per i risultati che ottengono con il loro lavoro. Penso a tutti i nostri Ricercatori che in questi anni sono stati premiati, anche a livello internazionale, e che sono il vanto di questa Università e mi dispiace che vicende come questa di Giurisprudenza rischiano di interrompere il cammino verso il rinnovamento globale che abbiamo intrapreso.
Tutte le mie battaglie di questi ultimi anni, oltre a quelle riguardanti i problemi delle risorse e della gestione ordinaria dell'Ateneo, sono state rivolte a smantellare quei residui di "sistema feudale", che affida il "potere" solo nelle mani dei pochi escludendo i molti, che sono invece la colonna portante di tutte le Università e spesso non trovano gli spazi per poter crescere e far sentire la propria voce. Non capisco perché si sia giunti a tanto visto che un'assemblea avrebbe offerto l'occasione per discutere all'interno del dipartimento le candidature e i candidati, come solitamente si fa in circostanze come queste e come altri dipartimenti hanno fatto, invece di coinvolgere il Rettore e addirittura i giornali. Cui prodest?. Ecco, legittimamente lo chiediamo anche noi, a chi giova questo clima.
La nota del prof. Greco segue a ruota quella del Rettore: "Non pensavo di essere costretto a rendere pubblico un fatto in sé ovvio e che trova conferma nello scambio di e-mail di questi giorni: ho maturato la decisione di candidarmi al Senato accademico assai prima che si eleggesse il Direttore del Dipartimento e l'ho comunicata a molti colleghi ed anche al Prof. De Giorgi (che non aveva, fino a quel momento, espresso alcun tipo di perplessità, né aveva fatto riferimento all'interesse di altri colleghi) prima di renderla ufficiale. Per questo ritengo che non sia mio compito quello di rendere chiari all'Università e alla città (visto che qualcuno ha voluto un dibattito pubblico su una faccenda che doveva rimanere all'interno del Dipartimento) i mutevoli comportamenti di altri. Da parte mia, ho invece avuto sempre una sola parola, adottando atteggiamenti coerenti e giocando sull'unico tavolo della trasparenza.
Per questo, il 29 febbraio u.s. ho ufficializzato via mail la mia candidatura a tutti i colleghi del Dipartimento di Scienze Giuridiche. Il tanto vituperato "coinvolgimento" del Rettore in questa mia decisione è stato reso noto e a tal riguardo non ho niente da aggiungere, né da precisare rispetto a quanto da Lui stesso dichiarato. Chi mi conosce sa che non mi sono limitato a votare per il prof. De Giorgi, ma l'ho sostenuto in tutta convinzione sia in occasione della difficile campagna elettorale che lo portò a essere eletto Preside sia nella sua candidatura a Direttore di Dipartimento: candidatura che ho sollecitato personalmente quando il Prof. De Giorgi era in Sudamerica, già lo scorso anno. Non mi piace fare sfoggio dei miei sentimenti di amicizia, di affetto e di stima, nemmeno ora che sono messi a dura prova, ma lo spietato e volgare scambio di corrispondenza di questi giorni mi ha costretto a confrontarmi con una realtà che ignoravo: sono stato usato come capro espiatorio da chi fino a quel momento avevo creduto "amico", sono diventato pedina di un gioco che va ben oltre l'elezione di un senatore accademico, la mia candidatura è diventata il pretesto per una campagna denigratoria ai danni del Rettore.
E' bastato non cedere all'"invito" a desistere dai miei propositi, perché la mia dignità, la mia amicizia, la mia lealtà, le mie capacità, il mio impegno, sia in ateneo sia in Facoltà, venissero "di colpo" calpestati e negati con la "apatia" di una e-mail, anche questa resa pubblica, dal prof. De Giorgi. Non ho intenzione di fare passi indietro, a maggior ragione ora. Mi auguro che il confronto con l'altro candidato, di cui si parla, per il momento, sotto voce e solo nei corridoi, sia leale e trasparente."
Autore: Maria Nocera
Data: 31/05/2012
La Cittadella di Mesagne senza telefono e Internet
Data: 29/05/2012
Emilio Miccolis è il Direttore Generale dell’Università del Salento
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