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Data: 27/04/2011 - Ora: 09:02
Categoria:
Economia
E’ questo il tema della Tavola Rotonda che la Claai di Puglia e Basilicata e l’Api – delegazione di Brindisi hanno promosso per venerdi 29 aprile 2011 – ore 16 – presso la Camera di Commercio
A maggior ragione, dopo le ultime dichiarazioni del Premier Berlusconi, ha senso discutere a fondo di energie, quali esse siano, quali vantaggi e quali svantaggi a propendere per una piuttosto che per un'altra. Non sono argomenti di lana caprina ma costituiscono le fondamenta del nostro futuro. E' vero, hanno ripreso a dominare le paure irrazionali alimentate dai gravissimi fatti di Fukushima, ma non si possono eludere, sono lì con tutta la loro forza e la loro ineluttibilità. Allora che fare? Nucleare sì o nucleare no e se sì quale tecnologia usare nel Terzo MIllenio? Di questo e di altro si incarica il convegno che si saràa a Brindisi il 29 aprile prossimo promosso da Claai Puglia e Basilicata e Api delegazione di Brinidsii. La politica adottata dal Governo "mon è certo questo il terreno congeniale per la definizione di un vero e serio piano energetico che il nostro Paese non ha mai definito. - dicono gli organizzatori. Per cui la questione dell'approvvigionamento energetico è in balia della più grande confusione. Brindisi, come sappiamo, in un modo o nell'altro, non dovrebbe essere estranea alle scelte che si dovranno compiere.
Per più ragioni: vi è nel suo territorio una delle più grandi centrali d'Europa alimentata completamente a carbone con tutto quello che tale dimensione comporta in termini di impatto ambientale; vi sono ancora in funzione due altre piccole centrali che nonostante le promesse di chiusura sono ancora lì; sono stati bloccati i lavori di costruzione del rigassificatore sotto le azioni della magistratura. Quella del rigassificatore, insieme alle altre indicate, concorre a definire un quadro che dovrebbe fare della questione energetica e ambientale brindisina una grande questione nazionale. Rispetto alla quale le comunità locali dovrebbero giocare un ruolo diverso da quello che hanno svolto fino ad oggi. Le dure e forte contrapposizioni tra forze politiche, tra istituzioni e alcuni soggetti sociali hanno comportato solo uno stato di paralisi che non produce alcun risultato concreto. Lasciano sul campo solo macerie, senza avere l'ambizione di costruire una proposta condivisa da sostenere nei confronti del governo nazionale.
Ecco, la nostra iniziativa, per l'autorevolezza e la competenza dei soggetti coinvolti, punta proprio a determinare un clima di civile confronto, scevro dai pregiudizi e orientato a definire la cornice di un quadro condiviso; una condivisione da porre alla base del confronto sia con la Regione che con lo stesso governo nazionale, anche in relazione agli interventi necessari per bonificare quei siti inquinati, che andrebbero utilizzati produttivamente. A cominciare dalla installazione di impianti di fotovoltaico, evitando così di devastare tantissimi terreni agricoli e il loro paesaggio".
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