Continuiamo a lavorare per offrire ai cittadini leccesi e ai turisti che affollano la città servizi moderni e adeguati, capaci di rispondere a tutte le esigenze. In questa ottica si inserisce anche la recente inaugurazione di un locale in via Libertini che dispone di alcuni bagni e docce e la prossima riapertura dei bagni pubblici di via Marconi, a due passi dal cinema Massimo e a metà strada tra piazza S. Oronzo e piazza Mazzini. I lavori per il restyling di questa storica struttura – sospesi alla luce di alcuni rilievi emersi durante gli scavi – riprenderanno nei prossimi giorni. Il ritardo, infatti, era relativo esclusivamente ad un problema strutturale legato al sito in questione, tanto che è stato necessario effettuare una verifica statica complessiva.

L'Amministrazione Comunale è stata costretta, dunque, a realizzare un nuovo progetto che prevede la costruzione di una struttura interrata, così come disposto dalla Sovrintendenza archeologica e ai beni culturali, per la sua vicinanza al Castello Carlo V. Per tutte queste ragioni i lavori sono andati sin qui a rilento ed ecco perché - ad oggi - dei 200mila euro previsti, ne sono stati spesi solo una minima parte. Nessun sotterfugio, dunque, tanto meno nessuno spreco di danaro pubblico. I lavori riprenderanno nei prossimi giorni e termineranno verosimilmente ad ottobre. Il progetto prevede la realizzazione di una struttura moderna e funzionale, adeguata alle nuove, mutate esigenze dei cittadini e dei turisti e, in particolare, dei portatori di handicap.

Tutto sotto controllo e tutto come previsto, insomma. Sorprende, semmai, l'ennesimo corto circuito delle opposizioni di Palazzo Carafa, per l'ennesimo strabismo politico-amministrativo: da un lato, infatti, c'è chi accusa l'Amministrazione Comunale di essere ridicola per aver inaugurato un Centro dotato di bagni e docce a disposizione di tutti, dall'altro c'è chi, invece, critica apertamente la stessa Amministrazione per non aver realizzato i nuovi bagni pubblici, chiedendo contezza dei fondi sin qui utilizzati. Cari compagni, prima di parlare a sproposito sarà il caso che vi telefonaste per concordare una minima linea politica..