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Data: 15/09/2009 - Ora: 10:41
Categoria:
Economia
Nell’arco di un anno, si è assistito ad un crollo medio dei prezzi dei prodotti agricoli del 16% a livello nazionale
Convegno della Coldiretti Puglia alla Fiera del Levante "Per i comparti olivicolo, zootecnico, ortofrutticolo, vitivinicolo e cerealicolo, la Puglia costituisce un caso emblematico di quanto le anomalie del mercato contribuiscano ad ingigantire e rendere paradossali gli effetti della crisi che attanaglia l'economia a livello regionale, nazionale ed internazionale. Le richiamate anomalie sono un eufemismo per definire vere e proprie speculazioni che comprimono i prezzi delle produzioni agricole senza alcun beneficio per i consumatori.
Per fronteggiare la crisi cronica, originata da fattori strutturali, è necessaria una migliore organizzazione per singoli comparti. Per questo è determinante l'attivazione delle misure del PSR, con particolare attenzione ai Progetti integrati di Filiera, realizzati da partenariati a forte connotazione agricola, soprattutto aggregata, ai quali deve essere fornito sostegno per poter giungere sul mercato, in modo efficace e vantaggioso per gli stessi consumatori". Così il Presidente della Coldiretti Puglia, Pietro Salcuni, ha aperto i lavori del convegno organizzato nell'ambito della 73^ edizione della Fiera del Levante sul tema "Programma di Sviluppo Rurale: Interventi Strutturali per Risposte Serie alle Crisi di Mercato'. L'Assessore regionale alle Risorse Agroalimentari, Dario Stefàno, ha ribadito quello che è l'orientamento assunto: "La Regione Puglia, affidando all'Asse 4 "Attuazione dell'impostazione Leader" del PSR, circa il 21% delle risorse del PSR 2007-2013, pari a Euro 292.000.000,00, compie un investimento deciso nella direzione della valorizzazione delle risorse territoriali, umane, ambientali e socio-culturali che interpretano al meglio, nel loro insieme, "la ruralità" dei nostri territori. In questa prima fase, tramite la promozione dei partenariati pubblico-privati, si è investito su un orientamento innovativo dello sviluppo rurale da avviare attraverso un processo di messa in rete delle potenzialità territoriali, con un approccio di bottom-up (dal basso verso l'alto), puntando sulla interazione tra operatori e soggetti appartenenti a diversi settori economici.
L'auspicio – ha continuato - è che attraverso azioni integrate si migliori la governance e si rafforzino le capacità dei partenariati locali, con l'obiettivo di agevolare il percorso di costituzione di vere e proprie agenzie di sviluppo locale a servizio diretto della territorialità. Abbiamo posto le basi per imprimere un impulso significativo allo sviluppo economico dell'intera Puglia, con riflessi e con benefici non solo sul comparto agricolo". Il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio, ha approfittato per tornare sui rapporti con gli ipermercati. "Non si può sottacere – ha detto - la quasi totale indifferenza della distribuzione organizzata che, al di là di qualche iniziativa sostenuta dalla Regione, non ha ritenuto di dover instaurare rapporti strutturati con la produzione del territorio. Eppure, altrettanto terreno fertile ha trovato in Puglia sia la GDO che la DO: sono 982 gli insediamenti tra ipermercati, supermercati, cash & carry e discount, per una superficie complessiva di oltre due milioni e mezzo di metri quadri, 250 ettari di terreni fertili e pianeggianti, sottratti all'agricoltura e ad altre attività produttive".
Nell'arco di un anno, si è assistito ad un crollo medio dei prezzi dei prodotti agricoli del 16% a livello nazionale che, proprio per le produzioni di grande interesse per la Puglia, ha toccato le flessioni più esasperate: grano – 45%; uva – 24%; olio extravergine di oliva – 30%; latte – 25%. A fronte di tale scenario risulta di grande interesse per il mondo agricolo la posizione degli industriali. "Il PSR della Regione Puglia approvato da Bruxelles nel gennaio 2008 – ha commentato Marina Mastromauro, Amministratore delegato del ‘Pastificio Granoro' - ha una dotazione finanziaria di quasi un miliardo e mezzo di euro, di cui 600 milioni di co-finanziamento regionale. Il sistema agro-industriale pugliese vanta eccellenze produttive, ma è vecchio e malato e da solo non potrà affrontare l'impatto del libero scambio mondiale dei prodotti agricoli.
Bisogna recuperare efficienza di gestione tecnica e amministrativa, riflettendo profondamente sui problemi delle nostre filiere più importanti e dicendo basta ai finanziamenti a pioggia. Per quanto riguarda il grano duro : si riuscirà a dire fine al ‘conto deposito'? Si potrà affrontare sul piano dell'efficienza il tema dello stoccaggio?". Da qui la domanda di Marina Mastromauro: ‘I produttori di grano duro sono consapevoli che l'Italia è uno dei maggiori produttori mondiali e potrebbe – se lo volesse – aspirare alla leadership ed all'eccellenza, insieme ad Australia, Canada, Francia e Stati Uniti?", a cui il Direttore De Concilio, ha risposto: "Proprio per la consapevolezza dell'enorme peso rivestito dalla Puglia nella produzione cerealicola, la Coldiretti ha chiesto già da un anno misure ed interventi ad hoc per migliorare e implementare il sistema di stoccaggio".
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