L'attività amministrativa, sia del Consiglio che della stessa Giunta per non parlare del lavoro delle Commissioni, è di fatto paralizzata da settimane in attesa del rimpasto, ma il rimpasto non prende corpo perché manca la quadratura del cerchio senza la quale il rischio concreto è che la nuova giunta non abbia una maggioranza che la sostiene; "insomma è il classico cane che si morde la coda e così come nel gioco dell'oca si torna sempre alla casella iniziale con un nulla di fatto". Il paragone è di Antonio Rotundo che continua: "Per dirla chiaramente Perrone è vittima della debolezza della sua stessa maggioranza , una maggioranza politicamente eterogenea, tenuta insieme solo da interessi e calcoli personali dei singoli consiglieri e che proprio per questo potrebbe sciogliersi come neve al sole se il rimpasto non sarà in grado di soddisfare gli appetiti di quanti, e sono tanti, sono in attesa di essere gratificati o ricompensati politicamente con la nomina ad assessore, a cominciare da chi lo ha salvato da probabili elezioni anticipate come i consiglieri eletti nel centrosinistra e passati alla corte del Sindaco".

In questa situazione si sta consumando ormai da mesi una lotta intestina furibonda con gruppi e sottogruppi di consiglieri che si compongono e si scompongono secondo accordi di potere che hanno il solo obiettivo di condizionare le scelte di Perrone che non essendo in grado di decidere prendendo il toro per le corna continua a rinviare. "Se il Sindaco avesse un minimo di onestà intellettuale prenderebbe atto della crisi politica della sua maggioranza e si comporterebbe di conseguenza, invece di tirare a campare facendo pagare un prezzo altissimo alla città. Ma ciò che il Sindaco non può pensare di fare è scaricare le sue difficoltà politiche sulle istituzioni. C'è una grana che pende sulla Giunta e cioè l'incompatibilità di Marti. "Le regole devono essere rispettate, - conclude Rotundo - a cominciare da quella che sancisce l'incompatibilità tra la carica di assessore comunale e consigliere regionale e spetta innanzitutto proprio al Capo dell'Amministrazione garantirne il rispetto. Per queste ragioni questa mattina abbiamo chiesto al Segretario Generale, che ringraziamo per la piena disponibilità, di essere garante del rispetto puntuale delle leggi in materia che prescrivono che occorre rimuovere l'incompatibilità- pena la decadenza-entro dieci giorni dalla prima seduta del Consiglio, che si è tenuto il 27 maggio scorso. Analoga iniziativa sarà assunta presso la Regione Puglia investendo del problema la Presidenza del Consiglio".