" Il percorso di progressivo assorbimento delle competenze della Sovrintendenza per i Beni Archeologici e Paesaggistici di Lecce a quella del capoluogo regionale va fermato ed e' inaccettabile, deve essere evitato per un territorio come quello della provincia di Lecce, più che mai ricco di esperienze artistiche e architettoniche da tutelare costantemente. Sarebbe davvero un'incomprensibile penalizzazione, per una provincia che ha fatto delle bellezze artistiche, architettoniche e del turismo che ne deriva la fonte primaria del suo sviluppo.

L'operatività di una istituzione come la Sovrintendenza non può essere condizionata né tantomeno azionata a 150 chilometri di distanza; né tantomeno ciò appare realistico, se l'obiettivo è quello dell'efficienza; la sede salentina della Sovrintendenza è importante, per chi non fosse addentro alle vicende tecniche, finanche per tanti aspetti di immediata valenza, in cui è chiamata ad esprimersi, dalla richiesta di un semplice sopralluogo sino alle autorizzazioni per interventi su aree vincolate, finendo alle semplici richieste di ordinaria burocrazia sino alle ben più importanti questioni che stanno riguardando in questi giorni il nostro amato Barocco e la sua salute.

Il Piano di Smobilitazione che vede coinvolta anche la sede di Lecce della Sovrintendenza, con il completo passaggio dell'istituzione sotto il controllo diretto di quella del capoluogo regionale, è ripeto incomprensibile e inaccettabile, per una Città d'Arte elevata a questo stato da una Legge dello Stato, e anche per questo ci vedrà fortemente contrari, in tutte le sedi. Personalmente, nel prossimo Consiglio Provinciale utile, sarò promotore di un'iniziativa, di un Ordine del Giorno della Presidenza, da sottoporre al Consiglio tutto, per mettere all'attenzione del Ministero per i Beni Culturali la volontà sono convinto unanime del Salento, quella di non perdere la sede della sua Sovrintendenza" .