Gesù sale sul monte per evangelizzare la folla e i suoi discepoli ; quindi comincia col dire: "Beati i puri, i miti, i perseguitati,
gli operatori di pace, coloro che piangono...", tutti coloro insomma che il mondo chiama "infelici"...
Gesù non riconosce infatti l’appagatezza di quanti si attendono, dalla storia contemporanea, onori, premi, titoli, gioia piena. I
"beati" per il Regno ( casa di Dio per l’eternità ) sono i Santi, che hanno saputo vivere alla sequela del Figlio di Dio sulla terra,
per Amore del Padre e dei fratelli.
"A cosa serve - dirà in un altro contesto, infatti, Gesù Cristo – guadagnare il mondo, se poi si perde l’anima ( la nostra essenza
umano-divina ) che vive in eterno?"
Riflettiamo :
1. Il Verbo di Dio, generato, non creato, dal Padre, ha assunto la nostra povera umanità e ci ha amati fino a "morire in Croce"
per farci coeredi, con LUI, della vita beata cui Egli stesso ci ha destinati. Rinunceremo a tale proposta per un pugno di
soddisfazioni egoistiche squalificanti?
2. Le beatitudini di cui parla oggi l’Evang. Matteo sono gli attributi del Figlio di Dio, vissuto tra noi, come nostro fratello
maggiore. Imploriamo dalla Trinità l’aiuto necessario a vivere sulla terra alla sequela di Gesù, per raggiungere il premio
promesso: Eternità nella Casa del Padre nostro.