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Data: 27/08/2012 - Ora: 10:49
Categoria:
Politica
Polemiche dopo l’evento di sabato. Parla la vicepresidente della Provincia Simona Manca
Nella scaletta dei pezzi proposti dal Maestro Bregovic e dai suoi, come un fulmine a ciel sereno, un piacevole fulmine a ciel sereno per molti "Ballerini", è stata proposta "Bella Ciao", un canto popolare noto ormai a tutti. Ritmo incalzante sicuramente ben sintonizzato con le scelte inerenti al concerto dello stesso Bregovic. Allo stesso tempo però, il canto, in questo caso ha scatenato la riflessione della vicepresidente della Provincia di Lecce Simona Manca, che a poche ore dal Concertone ha diramato un comunicato per spiegare il suo punto di vista sulla scelta d'inserimento del pezzo.
"La Notte della Taranta- ha detto la vicepresidente- ancora una volta, è stata uno spettacolo eccezionale, con il quale il Salento puntualmente celebra la sua cultura e la sua identità. Ma non ho motivo di dubitare che anche senza l'intrusione di "Bella Ciao" sarebbe stato un evento ugualmente bello e coinvolgente".
"Stiamo parlando di una canzone che celebra valori che appartengono a tutti gli italiani - ha proseguito Simona Manca - e che è figlia di un periodo storico fondamentale nel processo di costituzione della nostra Repubblica e dei suoi principi in cui tutti ci riconosciamo in maniera assoluta e convinta. Una canzone, peraltro, sempre molto piacevole da ascoltare. Sfido chiunque, però, a smentire che negli anni "Bella Ciao" sia diventata inequivocabilmente la canzone di una precisa parte politica del nostro Paese, sigla di decine e decine di Feste dell'Unità, di manifestazioni della Cgil e di qualunque evento della sinistra italiana.
Mi chiedo allora - pone il quesito la Manca - l'opportunità di celebrare questo inno politico nel festival della tradizione musicale salentina, che è patrimonio culturale di tutti. Ho ravvisato una sconvenienza e una irragionevolezza di fondo nel suggellare oltre tre ore di musica popolare e di sonorità e atmosfere balcaniche con "Bella Ciao". Non credo che alcun vecchio cantore di pizzica sarebbe contento di veder associati i brani della tradizione a simboli politici, che siano di sinistra, di destra o di centro. E non so francamente che idea possano farsi le migliaia di turisti stregati dai nostri tamburelli e che sono stati "sorpresi" da "Bella Ciao". La Notte della Taranta – ha concluso - è senza dubbio uno dei più importanti appuntamenti con la cultura salentina, nel quale le Istituzioni investono soldi pubblici. Ripeto una ovvietà (ma è necessario in questo caso) dicendo che la cultura è di tutti e non ha colori politici. Nemmeno la Taranta"
Autore: Chiara De Carlo
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