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Data: 12/10/2012 - Ora: 11:26
Categoria:
Politica
Anche il Pdl in Consiglio Comunale chiede i nomi di coloro che in cambio del voto hanno dato denaro
Il voto di scambio. Pagare per ottenere in cambio uno, due voti o forse più in campagna elettorale. Un’abitudine a detta di molti, qualcosa di impensabile a detta di altri, qualcosa di cui tutti parlano ma nessuno parla fino in fondo.
A Lecce il polverone si è alzato. "Finalmente" direbbe qualcuno. "Andiamo fino in fondo" direbbe qualcun altro. Polverone a parte, infatti, non ci sono nomi. Non c’è la notizia. E tantomeno non c’è nemmeno la sicurezza che il fatto sia avvenuto davvero. C’è la denuncia da parte di una donna, Angela, che in condizioni disagiate, sul punto di essere sfrattata per le condizioni spiegate in questo articolo (http://www.sudnews.tv/risorsa/41070_Sfrattati_denunciano_di_aver_ricevuto_denaro_in_cambio_del_voto._Perrone_ch.html), ha lamentato nessuna attenzione da parte dell’amministrazione.
E via ai commenti, alle polemiche on line e off line. E soprattutto alle dichiarazioni da parte dei diretti interessati, gli amministratori comunali sui quali è stato "sparato nel mucchio" come ha spiegato D'Autilia, capogruppo Pdl in Consiglio Comunale.
Dopo la risposta di Paolo Perrone, Sindaco di Lecce, che ha chiesto alla Signora Angela di fare i nomi di coloro che in cambio del voto le hanno dato in cambio denaro e buoni benzina, l’intervento del gruppo "Grande Lecce" (Daniele Montinaro, Giordana Guerrieri e Paride Mazzotta), anche Damiano D’Autilia, ha espresso la sua opinione in merito alla vicenda a nome degli esponenti di partito in Consiglio.
"Come Pdl riteniamo di dover intervenire sul presunto caso di voto di scambio ai danni di una famiglia che, clamore mediatico a parte, dovrebbe formalmente dare seguito alle gravissime accuse mosse nei confronti di esponenti della politica cittadina- ha spiegato D’Autilia- Sulla scia di quanto detto dal sindaco Paolo Perrone, invitiamo la signora Angela a fornire i nomi di chi avrebbe tenuto un simile comportamento, deplorevole dal punto di vista umano, etico e politico.
Intanto, non ci resta che prendere le distanze da una pratica ignobile che, se dovesse essere accertata dalle Autorità competenti, infangherebbe il nome e l'operato di tanti di noi che conservano la loro passione per la politica sana e per la loro città, tanto in campagna elettorale quanto nelle fasi amministrative.
Ecco perché indignati chiediamo che escano fuori i nomi. Le indagini consentiranno di andare a fondo in questa vicenda e chi ha la coscienza a posto si eviterà gli sguardi sospetti dei cittadini, certamente delusi da fatti di questo genere".
Infine il capogruppo Pdl ha concluso così: "Viviamo una fase delicata e di profonda disaffezione nei confronti della politica. Comprendiamo che denunce di questo tipo sconvolgano le coscienze e annientino la fiducia. Sparare nel mucchio è però sbagliato e nocivo nei confronti di chi opera bene".
Autore: Chiara De Carlo
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