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Data: 23/03/2009 - Ora: 11:44
Categoria:
Economia
Nei prossimi giorni la Confsal-Unsa farà le prime mosse di cui lo ha incaricato l’assemblea dei lavoratori. Quando è scoppiata la crisi, si era appena tenuto un primo in contro con il Presidente Tuccari
Tanto tuonò che piovve. Si prevedeva che la situazione non era tra le migliori presso il Tribunale civile di Lecce ma che precipitasseda un giorno all'altro non era prevedibile.
E' accaduto presso la seconda sezione civile, dovevenerdì scorsoil personale di cancelleria, ridotto a poche persone, si è trovato nell'impossibilità fisica di far fronte al lavoro, al pubblico e alle udienze.
L'eccezionale afflusso di utenti, lo svolgimento di numerose udienze, le assenze tra il già scarso personale in dotazione hanno di fatto paralizzato i servizi e hanno dapprima prodotto l' impossibilità dapprima fisica a fronteggiare il lavoro, poi determinato una condizione psichica di impotenza e di confusione.
Le unità di personale presenti si sono recate al completo a incontrare il Presidente del Tribunale dott. Giuseppe Tuccari, che si trovava in via Brenta, chiedendo a lui e al Direttore Francesco Pallara una soluzione che certo non è il personale di cancelleria a dover dare, ma chi dirige l'Amministrazione e ne ha la responsabilità.
Successivamente, si è iniziato a contenere l'accesso del numerosissimo pubblico alle cancellerie. Va detto che la maggior parte degli avvocati ha compreso la situazione: non a caso giovedì scorso hanno firmato in centinaia (come del resto molti magistrati) la Lettera Aperta insieme alla Confsal-Unsa e al personale giudiziario.
I dipendenti hanno successivamente preparato dei cartelli che sono stati affissi alle porte della sezione civile, per descrivere la situazione reale: "Cancelliere in pensione", "Operatore in malattia", "Cancelliere deceduto", "Ausiliario trasferito" e così via. Ognuna di quelle targhe indicava il personale perduto, e mai rimpiazzato.
Non erano facili profezie, ma previsioni realistiche quelle della Confsal-Unsa, secondo cui presto non sarà possibile celebrare i processi perché il poco personale in servizio non ha il tempo di effettuare il lavoro preparatorio e successivo alle udienze, di accettare e vagliare gli atti, di preparare e inviare comunicazioni e documenti, di effettuare sportello all'utenza per ben cinque ore al giorno come vorrebbe l'Amministrazione. E tutto quel che fa, lo fa a proprio rischio e pericolo.
Nei prossimi giorni la Confsal-Unsa farà le prime mosse di cui lo ha incaricato l'assemblea dei lavoratori. Quando è scoppiata la crisi, si era appena tenuto un primo in contro con il Presidente Tuccari.
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