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Data: 29/03/2011 - Ora: 08:31
Categoria:
Politica
"Noi continuiamo a chiedere a Maroni – ha detto Vendola - perchè non si attiva quel permesso di soggiorno di protezione temporanea (previsto dall’art. 20 del testo unico sull’immigrazione ndr)
"A Manduria si è scelto di localizzare una gigantesca tendopoli. Si parla di 1500 posti letto, in prospettiva di 3500, fino ad arrivare a 5000 posti letto. Ma la prima cosa che mi chiedo è quale sia la sua natura giuridica. E' un centro di identificazione ed espulsione di clandestini? E' un centro per richiedenti asilo? Questo luogo rischia di essere un luogo ibrido per ragioni obiettive e lo sarà fin quando la propaganda leghista imporrà una distinzione tra clandestini e richiedenti asilo anche nel pieno di una emergenza umanitaria. Il rischio è che ci troveremo a gestire un luogo senza qualità". Lo ha detto il presidente della regione Puglia Nichi Vendola che, nella tarda mattinata di oggi, ha visitato, insieme con l'assessore alle politiche per l'immigrazione Nicola Fratorianni, la tendopoli allestita a Manduria.
"Noi continuiamo a chiedere a Maroni – ha detto Vendola - perchè non si attiva quel permesso di soggiorno di protezione temporanea (previsto dall'art. 20 del testo unico sull'immigrazione ndr), strumento utile per affrontare situazioni di crisi e già utilizzato per altre emergenze umanitarie". Vendola poi ha ricordato che "la Puglia vuole fare la propria parte, come ha sempre fatto, per l'accoglienza di persone in fuga, ma l'accoglienza significa distribuire sull'intero territorio nazionale un carico di persone, in modo tale da non creare discariche umane" come invece si sta facendo a Manduria. "Lampedusa è diventata la più grande discarica umana e certamente non è un modello per me – ha detto ancora Vendola – e io non vorrei che Manduria fosse la Lampedusa numero 2. Possibile che non si sia in grado nel 2011 di attrezzare, dal Trentino alla Sicilia, un modello di accoglienza che non sia lesivo dei diritti umani?".
"Perché Maroni – ha continuato Vendola – non ci ha chiamato e non ci ha fatto sedere per la seconda volta al tavolo per condividere con noi la programmazione degli interventi da fare? Avrei voluto discutere con lui e dire quale era la disponibilità della regione. Noi vogliamo essere responsabili e solidali però abbiamo bisogno di essere coinvolti e abbiamo bisogno di condividere un punto fondamentale: nessuna situazione caotica può giustificare l'eventuale lesione di diritti umani, anche di un solo cittadino. Sono molto indispettito perché il mio atteggiamento è stato quello della disponibilità massima. Ma non siamo disponibili a prendere schiaffi in faccia e a caricare su una sola città, quale Manduria, un peso che rischia di diventare molto pesante".
Vendola poi ha parlato dei migranti come di "una generazione in fuga dalla povertà, dalla paura, dalla fame e dalla guerra" e ha chiesto ai cittadini di Manduria "di provare ad immaginare cosa significhi la fuga dalla paura per queste persone", per la maggior parte tunisini che vogliono raggiungere altri paesi europei. "Vorremmo un po' di chiarezza, la vuole la gente di Manduria e la vuole la regione Puglia, ma vogliamo anche un po' più di rispetto. Noi siamo sempre disponibili a fare la nostra parte, ma io non sarò mai disponibile - ha concluso Vendola - a chiudere un occhio in situazione che possono essere lesive dei diritti dell'uomo e lesivi della dignità delle persone".
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