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Uranio, in campo anche le associazioni: sostenere l'emendamento della Poli

Data: 30/08/2011 - Ora: 11:28
Categoria: Politica

Uranio, in campo anche le associazioni: sostenere l'emendamento della...

Ci sono vittime militari e civili che da più di 10 anni si chiedono se lo stato esiste

Sostenere l'emendamento alla finanziaria presentato da Adriana Poli Bortone ed altri in merito ai risarcimenti per militari e civili malati o deceduti per possibile contaminazione da uranio impoverito. Lo chiedono a tutti i parlamentari l'Associazione Vittime Uranio, l'Anavafaf di Falco Accame, l'Associazione nazionale ruolo d'onore Carlo Calcagni, i portali Vittimeuranio.com e Grnet.it. Nell'emendamento si legge che "agli appartenenti, ed ex appartenenti, alle Forze Armate e di Polizia, nonché al personale della Croce Rossa italiana e delle Ong nazionali, che hanno operato all'Estero nell'ambito di missioni internazionali svoltesi a partire dal 1990, o nei poligoni, nei depositi, e nelle officine militari, presenti sul territorio nazionale, lo Stato riconosce un contributo speciale di euro 20.000 in tutti quei casi in cui durante o dopo la missione o il servizio siano insorte gravi patologie, di carattere neoplastico, neurologico o genetico, e di euro 40.000 per i casi in cui le patologie in questione abbiano portato alla morte".

"Il contributo speciale – si legge ancora nel testo sottoscritto anche dai senatori di Coesione Nazionale - Io Sud - Forza del Sud Castiglione, Fleres e Viespoli - viene inoltre riconosciuto ai civili residenti in un raggio di 5Km dai poligoni militari presenti sul territorio nazionale, nonché agli allevatori che hanno operato nelle aree circostanti ai poligoni presenti in Sardegna". Secondo il portale Vittimeuranio.com solo i militari gravemente malati sono oltre tremila, più di 200 invece quelli deceduti. "In moltissimi casi – fa notare Francesco Palese, responsabile del sito, nessuna forma di assistenza, ma solo lotte contro la burocrazia." Secondo l'ex presidente della Commissione Difesa della Camera Falco Accame si tratta di un "importante segnale che vi è qualcuno che non ha dimenticato le vittime. Ci sono vittime militari e civili che da più di 10 anni si chiedono se lo stato esiste . Troppo spesso i nostri ragazzi sono figli di nessuno".

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