È stupendo assistere all'incontro tra l'Arcangelo Gabriele, che annuncia alla Vergine il concepimento del Figlio, Gesù, e lei, giovanissima, umilissima futura madre del Figlio di Dio. Colpisce, in questa pagina evangelica, la riverenza del Messo Celeste e il riserbo verginale della Madonna, stupita della notizia divina, che supera ogni umana attesa, pure resa serenamente obbediente dalla rassicurazione di Gabriele: "Lo Spirito Santo scenderà su di te e l'Altissimo ti coprirà con la Sua ombra"... Non ci
sarà cioè bisogno di concorso d'uomo per il concepimento del Figlio di Dio che nascerà "da lei". Che Maria fosse usa nutrirsi della Parola di Dio, per fare la Sua Volontà, diviene quanto mai chiaro proprio, grazie all'Evento Annunciazione, che ne
rivela la purezza del cuore obbediente. Il Vangelo odierno non è però solo la narrazione del sublime annuncio della futura nascita del Signore, ma, molto di più, per noi, è l'invito a relazionarci, obbedienti, proprio come Maria, con la Parola, capace di salvarci, e di renderci generativi della divina presenza nella storia quotidiana degli uomini, spesso distratti da idoli e da vanità inconsistenti.