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Data: 21/06/2010 - Ora: 10:28
Categoria:
Politica
"Appare evidente" conclude il portavoce dell’opposizione "l’incoerenza delle due scelte, diametralmente opposte
All'indomani del no espresso dal Sindaco di Lecce, Paolo Perrone, alla realizzazione della centrale a biomasse, interviene l'On. Antonio Rotundo, portavoce del centrosinistra a Palazzo Carafa: "quell'impianto alle porte della città è incompatibile con Lecce città d'arte e di cultura, con un modello di sviluppo cioè che valorizzando l'ambiente, il paesaggio, i beni culturali ed architettonici ha puntato le sue carte sullo sviluppo turistico quale volano strategico della sua crescita. Quella centrale non serve alla nostra città e sarebbe un grave errore farla. Penso che sia del tutto sbagliato anche il sito prescelto, a ridosso di aggregati urbani, quali il quartiere San Pio, Villa Convento ed il Comune di Arnesano e con insediamenti rurali molto diffusi. Scelta che pregiudica, tra l'altro, anche un'eventuale espansione urbanistica della città su quella direttrice".
"Ma la nostra contrarietà, però" rilancia Rotundo "è altrettanto netta anche alla costruzione di una megadiscarica che, sproporzionata rispetto alle esigenze cittadine, rischia di diventare una pattumiera di rifiuti provenienti da fuori. La capacità della discarica è infatti, inspiegabilmente, dieci volte superiore rispetto alla potenzialità dell'impianto di compostaggio ed è, oltretutto, collocata sulla falda da cui l'Acquedotto Pugliese preleva l'acqua potabile che sgorga dai rubinetti dei leccesi".
"Per questo" prosegue "è francamente incomprensibile il via libera, dato dalla Giunta Perrone, ad una discarica di questa dimensione a poca distanza dalla nostra città, in quanto non motivato da ragioni di interesse generale. Soprattutto poi se si considera che per dire sì a quell'impianto privato il Sindaco Perrone ha rinunciato a quello pubblico previsto dal Piano Triennale delle Opere Pubbliche". "Appare evidente" conclude il portavoce dell'opposizione "l'incoerenza delle due scelte, diametralmente opposte. Un ambientalismo, quello di Paolo Perrone, che si potrebbe definire ad intermittenza". p>
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