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Data: 01/10/2012 - Ora: 09:01
Categoria:
Politica
L'ipotesi più probabile è che i comuni delle province soppresse si aggreghino alle province sopravvisute
Davvero un parto difficile il riordino delle Province pugliesi, il futuro dei Comuni ricadenti sulle province soppresse dal Governo è del tutto incerto. Dove andare? A chi fare capo per le competenze che una volta erano delle province? Un rebus al quale si cerca di dare qualche soluzione ma non con poche difficoltà.
L’assessore al Federalismo, Marida Dentamaro, ha incontrato, venerdì, su richiesta del Presidente Upi- Puglia, Schittulli, i Presidenti delle Province pugliesi che hanno preferito rappresentare le loro posizioni nell’incontro odierno piuttosto che affidarle alla Cabina di Regia, prevista dalla l.r 36/2008.
Dall’incontro non sarebbe emersa, sul riordino, alcuna posizione unitaria né riguardo ai territori a nord della città metropolitana, né per ciò che riguarda l’area a sud di Bari. Unico elemento condiviso, ha sintetizzato l’assessore Dentamaro al termine della riunione, sarebbe la richiesta di rimettere ogni decisione alla volontà dei Comuni, compresi quelli ricadenti nel territorio dell’area metropolitana, la cui istituzione è contestata dai vertici delle Province Bari e BAT.
Marida Dentamaro ha quindi confermato la convocazione della Cabina di Regia, prevista per domani 2 ottobre, dove riferirà quanto emerso nell’incontro con i Presidenti delle Province pugliesi, confermando altresì la disponibilità delle Province di Foggia e Lecce ( quelle con i requisiti di sopravvivenza) ad accogliere nei propri territori i Comuni che si esprimeranno in tal senso.
" Quanto ai territori a sud di Bari- dice l’assessore Dentamaro- le Province interessate non hanno espresso una scelta unanime sulla costituzione di uno e due province.
"Questo riordino- commenta Marida Dentamaro, impegnata in questi giorni nei numerosi incontri organizzati sull’argomento dai Comuni- è proprio un parto difficile: se nemmeno i sei Presidenti riescono ad esprimere unità di vedute, allora fanno bene i Comuni ad attrezzarsi per affrontare, comunque, la nuova architettura dello Stato, ferma restando la volontà della Regione a supportarli in ogni iniziativa di raccordo territoriale e collaborazione istituzionale".
Autore: Maria Nocera
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