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Premio Barocco. Lettera aperta di Vincenzo Barba al Presidente Antonio Gabellone

Data: 06/03/2010 - Ora: 08:50
Categoria: Politica

L'on. Vincenzo Barba scrive a Gabellone per sollecitarlo a indirizzare fondi all'Università invece che al Premio Barocco

Caro Presidente,

conosco da sempre non soltanto la tua onestà morale e comportamentale, ma anche e soprattutto il tuo unico e sapiente rigore pragmatico, tutte doti che hanno contribuito in maniera determinante al conseguimento della prestigiosa carica di Presidente della Provincia di Lecce, un carica che ti hanno assegnato tutti i salentini proprio perché erano e sono fiduciosi nell'affidare alle tue mani le chiavi delle strategie di sviluppo del nostro territorio. Alla luce di questo assunto, vero quanta è vera la luce del sole, ci appaiono un po' fuorvianti le notizie che si leggono sugli organi di stampa circa un tuo indaffarati per trovare risorse e location al "Premio Barocco", definitivamente allontanato da Gallipoli prima e da Lecce poi per evidente disparità tra costi e benefici, tra contributi per tenerlo in piedi e ritorni in termini di immagine e promozione.

Ascolto la necessità di erogazione di somme fuori dalla portata di qualsiasi oculato amministratore e tu, che a buon diritto appartieni a questa nobile schiera, saprai bene come comportarti. Non voglio fare bassa demagogia (anche se forse sarebbe il caso) sull'opportunità di investire le risorse economiche imponenti che chiedono gli organizzatori del "Premio Barocco" in settori più importanti e assai più in crisi dell'economia salentina. Da uomo del fare come mi piace essere, ti faccio un solo esempio che ho già avuto modo di portare all'attenzione della pubblica opinione esattamente un anno fa: i moniti sullo stato in cui versa il nostro Ateneo, moniti che ha lanciato in più di un'occasione, con preoccupazione, il Magnifico Rettore dell'Università del Salento, non solo non devono essere fatti cadere nel vuoto, ma non devono nemmeno ricevere appoggi di molta forma e poca sostanza. Si tratta di autentici campanelli d'allarme sia per l'ente Università in quanto tale che per i giovani del nostro territorio che hanno ritenuto, ritengono e riterranno, in futuro, di affidare la loro sete di formazione al nostro Ateneo, un Ateneo che non ha nulla da invidiare a tante altre università d'Italia. Non v'è ombra di dubbio che l'Università del Salento da un lato sia stretta nella morsa di pregresse difficoltà finanziarie, e dall'altro da sforbiciate di bilancio che i tempi in cui viviamo impongono e con cui dobbiamo fare i conti.

Ma poiché l'appello del Rettore, come dicevo prima, non può essere fatto cadere nel vuoto, dobbiamo, tutti insieme, attivarci per dare risposte concrete e non fumose . Per questo propongo da subito che gli innumerevoli contributi – quantitativamente ingenti, se non eccessivi… - che gli enti pubblici erogano per spettacoli e spettacolini come il "Premio Barocco", vengano destinati d'ora in avanti, per un periodo di almeno cinque anni, all'ente di formazione per eccellenza del nostro territorio: l'Università. Mi chiedo: perché per passerelle esibizionistiche, per il mondo dei lustrini e delle paillettes, il denaro pubblico si trova e si sperpera, mentre per il futuro dei nostri giovani ci si stringe nelle spalle? E poi: con tutte le problematiche sociali che esistono nel nostro territorio, possiamo davvero pensare alle facezie e alle cose superflue senza avere a cuore le innumerevoli difficoltà delle nostre famiglie? È arrivato il momento di dire basta! È bene che quel tipo di contributi cambi direzione e sia destinato al futuro dei nostri giovani, alla didattica, alla ricerca ed alle politiche sociali. Per prevenire, poi, qualche pretestuosa controreplica di tanti mega-manager, o presunti tali organizzatori di premi, tengo da subito a precisare che questi spettacoli possono essere anche utili e divertenti. Lungi da me demonizzarli.

Anzi, tutt'altro… A patto che, però, tali produzioni e tali organizzazioni si autofinanzino con mezzi propri o con sponsor privati, i quali avranno così modo di sostenere i premi che qualitativamente ritengono più consoni alle loro strategie di promozione. Il rischio, altrimenti, è quello che con i finanziamenti pubblici, certamente sottratti a progetti ben più utili, come la formazione dei nostri giovani e l'aiuto ed il coadiuvo alle nostre famiglie in crisi, si arrivi persino a finanziare premi che sono fonte dell'occulto arricchimento di organizzatori, pochi intimi e presunti addetti ai lavori, vecchi come non mai e vetusti quanto tutti ben sappiamo. Ciò è doppiamente grave! E noi, uomini delle istituzioni, che abbiamo il dovere di operare tra la gente e per la gente, a salvaguardia anche dei nostri giovani, non dobbiamo mai consentirlo.

Alla luce di quanto detto, caro Presidente, sono certo che ti attiverai con la solita saggezza e con la ben nota solerzia per indirizzare all'Università e al sociale - e non certo al "Premio Barocco"!!! - i denari che ti vengono richiesti e che saranno ben più utili per formare i nostri giovani talenti e le nostre future classi dirigenti.

Autore: On.le Vincenzo Barba

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