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Data: 06/10/2009 - Ora: 10:28
Categoria:
Politica
Il sindaco: sua tutta la responsabilità
"Nella vicenda di via Brenta, all'infuori di pochi "addetti ai lavori", nessuno, me compreso, doveva sapere". Lo ha detto il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, ribattendo alle dichiarazioni rilasciate sabato da Adriana Poli Bortone, senatrice di Io Sud. Al centro della querelle i due edifici di via Brenta, il cui impegno di acquisto da parte del Comune di Lecce, se mantenuto così come stabilito dai contratti quando sindaco era proprio Poli Bortone e Perrone assessore, rischierebbe di mandare in deficit le casse comunali.
Ragione per la quale l'attuale sindaco di Lecce si è impegnato a non acquistare più nulla perché, a suo dire, sarebbe eccessivo il costo annuale del leasing che il Comune ha versato fino ad ora sui conti correnti bancari dei proprietari milanesi degli immobili. A detta di Perrone, l'operazione di via Brenta fu portata avanti in segreto, a differenza di quanto affermato invece dalla senatrice di Io Sud. "Nel luglio 2004 il sindacomi revocava, senza motivare, la delega al Patrimonio, competente per questo tipo di operazione, affidandola all'assessore De Leo. Poi, con una procedura quantomeno irrituale, veniva tutto segregato, per cui l'operazione, nelle modalità e quantificazioni del prezzo, veniva affidata ad un dirigente; non venne portata, come la legge impone, né in giunta, né in consiglio comunale, non venne chiesto il parere di congruità sul prezzo di acquisto e tutti, senza tema di smentita, ne venimmo a conoscenza a contratto si subentro già firmato, eccetto ovviamente gli "addetti ai lavori". In sostanza, fino a conclusioni del contratto, si fece tutto in segreto".
Dispiace che la senatrice Poli Bortone minimizzi e affermi che questa mia operazione (la risoluzione del contratto, ndr) sia tesa ad estrometterla dalla scena politica. Non è così. Io credo, invece, che lei nel momento in cui si è assunta la responsabilità politica di questa operazione, consentendone la realizzazione, abbia certamente messo in conto, da persona intelligente, che correva un grande rischio: anche quello di essere estromessa dalla scena politica", conclude Perrone.
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