Se le festività natalizie hanno attenuato la battaglia per le primarie, tutta interna al centrosinistra, tra Loredana Capone e Carlo Salvemini, consegnando toni più pacati rispetto all'inizio della tenzone, nel Terzo Polo, invece, la polemica è sempre all'ordine del giorno. E così dopo la querelle nell'Udc tra Corvaglia e Panckiewicz, sedata sul nascere dall'intervento del segretario provinciale che si è anche voluto ritagliare il ruolo di commissario cittadino del capoluogo, è toccato ad Adriana Poli Bortone e Paolo Pagliaro alzare la voce. Intendiamoci: né la senatrice né l'editore televisivo sono espressione organica del terzo polo, ma ad entrambi i centristi avevano costruito ponti d'oro per le prossime amministrative. Eppure ieri sono volate scintille tra i due, poiché la Poli ha accusato Pagliaro di aver provato a scavalcarla a Roma in tutti i modi, sponsorizzando una propria candidatura in Parlamento nella corrente di Miccichè a cui è molto vicina la senatrice. Pagliaro smentisce, ma è indiscutibile il fatto che l'alterco indebolisca la posizione del terzo polo che vede due suoi papabili candidati alla carica di sindaco litigare pubblicamente sulle colonne dei giornali. A far da pompiere è immediatamente giunto il coordinatore provinciale del Fli, Paolo Pellegrino. "La costruzione del Terzo Polo necessita di senso di responsabilità e di ulteriori dosi di pazienza. Del resto, se si vuole dare vita, tutti insieme, all'unico progetto strategico in grado di superare la vuota contrapposizione tra poli – ha detto l'avvocato leccese - c'è bisogno di mettere da parte divisioni individualistiche per fare gioco di squadra." E poi, quasi a combinare carota e bastone, è partita la stoccata: "Basti pensare che nel capoluogo salentino abbiamo in più di un'occasione responsabilmente compiuto un passo indietro, dando la nostra piena disponibilità affinchè fossero i movimenti territoriali ad esprimere il candidato sindaco. Ciò, ovviamente, non perché non avessimo – e non abbiamo – uomini e donne in grado di ambire a questo ruolo raccogliendo il giusto consenso, ma perché è giusto preferire sempre il bene comune alle legittime aspirazioni di parte." Insomma un vero e proprio monito: state calmi, mettete da parte gli individualismi, pensiamo a vincere. Chissà se Pellegrino sarà ascoltato.
Autore: Chiara De Carlo