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Otranto, Houben rimane cittadino onorario

Data: 28/09/2010 - Ora: 15:56
Categoria: Politica

Respinta la richiesta di revoca della cittadinanza onoraria al professore Houben

Il professor Houben rimarrà cittadino onorario di Otranto malgrado le polemiche che si sono scatenate quest'estate a proposito di alcune dichiarazione che lo studioso ha fornito sulla storia degli 800 Martiri di Otranto caduti per mano turca nel 1480.

La questione è stataaffrontata ieri sera durante il Consiglio Comunale. Il primo ad aprire la discussione è stato il consigliere Francesco Bruni che, riferendosi alla relazione dello storico, ha sottolineato come essa abbia "vulnerato i nostri sentimenti più intimi ed offeso la nostra fede verso i Beati Martiri": secondo l'ex sindaco "la maldestra commemorazione civile" ha risvegliato nella cittadinanza il desiderio di riappropriarsi dei valori comunitari che vengono da quell'episodio. Per questo, Bruni ha annunciato di condividere la scelta del suo gruppo, in quanto è arrivato il tempo di "uscire dalla melassa di un nebbioso relativismo che affligge i nostri tempi e contamina pericolosamente la nostra città".

Secondo i consiglieri di minoranza, i valorisarebbero stati calpestati o, comunque sia, non rispettati dal professore di origine tedesca, non in quanto storico, ma in quanto "cittadino onorario". Nell'essenza del suo "status", dunque, per l'opposizione, sono valori che dovrebbero necessariamente appartenergli. A difendere l'onestà intellettuale e la professionalità del professor Houben, è intervenuto il vicesindaco, Francesco Vetruccio, il quale ha evidenziato il senso profondo del termine laicità, trovando "strumentale" la proposta dell'opposizione di revoca della cittadinanza onoraria nei confronti di uno storico, che ha avuto solo il "demerito" di citare delle fonti e di affermare delle verità storiche, che, comunque sia, non inficiano il bagaglio valoriale della comunità otrantina, proprio nell'ottica di quella separazione tra ciò che è laico e ciò che è l'atteggiamento di fede. Il sindaco, Luciano Cariddi, ha riscontrato nella proposta dell'opposizione il rischio di un nuovo "oscurantismo" dove non può avere accoglienza chi la pensa diversamente e cerca in libertà di esprimere le proprie idee.

Per l'assessore Coluccia, è risultata avvilente "l'ostentazione della propria fede e personale spiritualità: non esistono i fan dei Martiri e chi non lo è. Ci sono posizioni che possono accettare entrambi i punti di vista, senza estremismi ed aggressioni. La relazione del 13 spetta allo storico e noi non abbiamo le competenze per giudicarla e per sottoporre allo storico il compitino da leggere: di certo, la richiesta di revoca è un atto di estrema gravità".

Il gruppo di opposizione, dopo la votazione, ha abbandonato l'aula.

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