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Data: 11/06/2010 - Ora: 08:36
Categoria:
Politica
Stefàno: "Ci metteranno nelle condizioni di non poter lavorare. È inaccettabile"
Manovra finanziaria, una bocciatura unanime dal Tavolo degli Assessori regionali. La Commissione Politiche Agricole della Regioni, riunitasi ieri a Roma, ha effettuato un primo approfondimento sul decreto legge in discussione: tutti gli assessori hanno espresso grave preoccupazione per il previsto taglio dei trasferimenti alle Regioni, che sembra coinvolgere anche i fondi del DPCM Agricoltura. "Una ipotesi devastante – commenta il coordinatore della Commissione, l'assessore della Puglia Dario Stefàno – poiché insostituibili politiche, applicate da ciascuna Regione nell'ambito del proprio territorio, verrebbero di fatto annullate.
A ciò si aggiungerebbe l'impossibilità di adempiere alle funzioni attribuite con Legge Nazionale ad organismi appositamente delegati"."Se guardiamo al caso specifico alla Puglia – prosegue l'assessore Stefàno - questo significherà non avere più alcuna risorsa per la zootecnia e per la gestione dei libri genealogici, per le attività di promozione delle nostre produzioni di qualità, per le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria dei Consorzi di Bonifica (che pure in questi anni abbiamo finanziato), per la pesca e per le azioni relative ai controlli funzionali". "Parallelamente – prosegue Stefàno - tutti gli assessori hanno condiviso l'ulteriore preoccupazione per l'assenza nel provvedimento di qualsiasi riferimento alla modifica della scadenza delle agevolazioni contributive per le aziende agricole nelle aree svantaggiate e montane, oggi prevista al 31 luglio prossimo, che comporterà un ulteriore acuirsi delle problematiche occupazionali e della competitività delle imprese ubicate nelle medesime aree".
"Siamo tutti consapevoli – sottolinea l'assessore – che occorra interpretare una fase di risanamento dei conti pubblici, ma non è assolutamente accettabile che vi si giunga attraverso un contributo a quasi esclusivo carico delle Regioni e su funzioni ad esse delegate dalla Costituzione". "Peraltro – conclude Stefàno - tutto questo, avviene in un momento terribile di crisi nel quale non solo non si mettono risorse necessarie alla ripartenza, come invece altri Paesi hanno fatto proprio in tema di Agroalimentare, ma addirittura si tranciano quelle indispensabili. Di fatto è come se ci mettessero nelle condizioni di non poter operare nei nostri territori. Tutto ciò è inaccettabile e spero che anche le rappresentanze di categoria facciano sentire, con forza, la propria voce".
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