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Lecce, ristoratori di tutto il mondo "Ciao Italia"

Data: 15/04/2009 - Ora: 13:00
Categoria: Economia

Lecce, ristoratori di tutto il mondo "Ciao Italia"

La distribuzione dei prodotti tipici regionali secondo Ciccardini diventerebbe anche una potenziale rete di offerta turistica

Promuovere piattaforme specializzate affinché le Regioni possano esportare all'estero i loro prodotti tipici di qualità, dando così vita a una filiera corta accessibile a tutti i ristoratori italiani che operano nei cinque continenti, è ciò che il presidente mondo di Ciao Italia, Bartolo Ciccardini, ha chiesto alle Regioni. In particolare all'assessore regionale pugliese al Turismo, Massimo Ostillio, nell'ambito della conferenza stampa di presentazione della X Convention dell'associazione che riunisce a Bari e a Lecce, dal oggi 15 al 18 aprile, i ristoratori italiani all'estero.

"Ci sono troppi passaggi tra la produzione e il mercato – ha sostenuto Ciccardini – Un nostro tentativo di esportazione dei prodotti di nicchia ha dimostrato che il trasporto costa più del prodotto. Il grande importatore stempera il costo nella quantità, ma non è in grado di censire e organizzare i piccoli produttori". La distribuzione e l'approvvigionamento delle materie prime per cucinare italiano è infatti "la ferita aperta del sistema". "Serve un'impresa – ha proseguito Ciccardini – nella quale si potrebbero incontrare Regioni promotrici, produttori interessati e reti di ristoratori coinvolti. Sarebbe un meccanismo strategico che non avrebbe niente di simile al mondo. La strada principale perché le varie componenti della qualità a tavola sperimentino come diventare sistema".

La distribuzione dei prodotti tipici regionali secondo Ciccardini diventerebbe anche una potenziale rete di offerta turistica. Si è mostrato d'accordo l'assessore Ostillio secondo il quale il turismo è fatto anche di "beni immateriali che servono per creare occasioni di conoscenza del territorio". L'assessore ha quindi accolto la richiesta del presidente Ciccardini affinché si creino le condizioni perché i prodotti locali giungano e vengano distribuiti sui mercati esteri importanti. Va da sé che debba poi esserci l'impegno a promuovere all'estero l'origine e la tipicità dei prodotti abbinandola alla regione che li produce e alle sue caratteristiche: culturali e architettoniche.

Nell'ambito della conferenza stampa, Maddalena Tirabassi, del centro Altritalie sulle migrazioni italiane, ha ripercorso le origini della cucina italiana all'estero. Marina Garzoni, esperta di nuove tecnologie e coordinatrice Think Thank News Italia Press, ha proposto di creare una rete on line permanente come luogo di incontro e confronto tra tutti i ristoratori italiani nel mondo e i consumatori dando così vita a una community del gusto per aiutare tutti a emergere. Michela Bondardo, fondatrice Premio impresa e cultura, ha introdotto i temi del suo workshop previsto a Lecce il 17 aprile al Chiostro dei Domenicani. Dove per "cultura" si è abituati a intendere una cosa "noiosa" e "morta" e invece è da intendersi come valore e contributo operativo. Alla presentazione della convention ha partecipato anche Rosangela Colucci, preside dell'istituto alberghiero di Altamura. Alle università e agli istituti professionalizzanti di settore Ciao Italia chiede maggiore impegno nella formazione delle nuove generazioni di personale specializzato nella ristorazione, ma anche abile con le lingue straniere proprio per poter lavorare all'estero. Una richiesta facile da soddisfare al punto da mettere in contatto già nei giorni della convention i ragazzi migliori e disponibili a lavorare con i ristoratori fuori dai confini italiani. Gli istituti alberghieri del territorio, rappresentati dalla Colucci, hanno inoltre dato piena disponibilità a creare profili formativi ad hoc a condizione che Regione, enti e altre istituzione di settore, contribuiscano a porre le condizioni per dare ai giovani occupazione.

Da Roma, invece, è intervenuto Massimo Gargano presidente di Unaprol – Consorzio olivicolo italiano. "I ristoratori italiani nel mondo sono i veri tour operator del gustodel made in Italy all'estero", si legge in una nota. Il canale della ristorazione costituisce un'importante vetrina per gli oli extra vergini di oliva di alta qualità e rappresenta un punto di osservazione privilegiato. Per questo motivo Unaprol da anni studia il settore della ristorazione italiana di qualità nel mondo per scoprire le nuove tendenze dei consumatori. "Il nostro obiettivo – ha affermato Gargano – è quello di stimolare nei cuochi e nei ristoratori una diversa curiosità per la ricerca di nuove complementarietà negli abbinamenti e nella presentazione dei prodotti con oli extra vergini di oliva rigorosamente 100 per cento made in Italy e di alta qualità ampiamente certificata e garantita". Il presidente Ciccardini ha, infine, ringraziato il direttore responsabile del periodico Ali del Levante, Michele Fortunato, per avere dedicato un intero numero alla convention pugliese e la Camera di commercio italo-orientale per l' impegno profuso per avvicinare l'evento alle aziende del territorio.

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