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Data: 22/05/2009 - Ora: 11:25
Categoria:
Politica
"Non è quindi ipotizzabile procedere ad una stabilizzazione senza che venga bandito un concorso pubblico e non riservato, perché sarebbe contrario al principio costituzionale"
L'assessore al Personale Michele Giordano interviene sul tema della stabilizzazione dei lavoratori precari e del piano occupazionale del Comune di Lecce a seguito delle dichiarazioni del consigliere Antonio Rotundo. "Il tema del piano occupazionale del Comune di Lecce - sottolinea - è materia importante e, come tale, meriterebbe da parte di tutti attenzione e serenità di giudizi. Mi fa piacere sapere che l'Onorevole Rotundo ha a cuore, da un po' di tempo, la sorte dei nostri precari soprattutto in considerazione del fatto che in passato la sua parte politica ha fatto piovere solo critiche ed accuse nei confronti dei provvedimenti che l'Amministrazione di centrodestra ha inteso prendere a favore dei propri precari. Forse questo Antonio Rotundo non lo ricorda perché non era in Consiglio Comunale, ma il sottoscritto c'era e lo ricorda nitidamente. Più grave è che dichiari che i precari del Comune di Lecce sono a casa dal 1 febbraio 2008. Non ricordando che lui stesso ha votato in aula il provvedimento, proposto dalla nostra maggioranza, che ha consentito di far lavorare la maggior parte dei precari sino al 31 dicembre 2008.
Il piano occupazionale 2009/2011 - continua l'assessore Michele Giordano - per quello che riguarda i precari prevede, nel rispetto della Legge, l'acquisizione di nuovo personale anche attraverso pubblici concorsi ai quali potranno partecipare i nostri precari con il riconoscimento di un particolare punteggio derivante dall'aver svolto un'attività per il Comune di Lecce. Al consigliere Rotundo voglio ricordare che la legge 296/2006 (Finanziaria 2007) prevedeva - per la prima volta nel nostro ordinamento - la possibilità di procedere alla stabilizzazione di personale precario che avesse prestato servizio nella pubblica amministrazione, per almeno tre anni nell'ultimo quinquennio, con contratto a tempo determinato; mentre a coloro che avevano maturato almeno un anno di attività con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, la medesima legge riservava una percentuale del 60% dei posti eventualmente banditi per la stipula di contratti a tempo determinato.
Di contro, l'art. 3, comma 94, della legge n. 244/2007 (Finanziaria 2008) nella lettera b), primo capoverso, individua quale personale destinatario delle possibili attività di stabilizzazione anche coloro i quali sono stati utilizzati con contratti di collaborazione coordinata e continuativa, in essere al primo gennaio 2008 e che abbiano maturato almeno tre anni di anzianità nel quinquennio antecedente al 28 settembre 2007, senza nulla stabilire in merito alla procedura da seguire per addivenire a tale stabilizzazione. In merito alla procedura legittima da seguire per la cd. stabilizzazione dei co.co.co. è intervenuta la circolare n. 5/2008 della Funzione Pubblica (a firma dell'ormai ex Ministro Nicolais) a chiarire che l'unico metodo corretto e conforme alla legge per procedere a detta stabilizzazione è quello indicato dall'art. 3, comma 106, della legge 244/2007 il quale stabilisce che ai co.co.co. in possesso dei sopra richiamati requisiti può (non deve) essere riconosciuto un punteggio aggiuntivo in un pubblico concorso per il periodo di servizio prestato come collaborazione. Non è quindi ipotizzabile procedere ad una stabilizzazione senza che venga bandito un concorso pubblico e non riservato, perché sarebbe contrario al principio costituzionale (richiamato dall'art. 3, comma 90, legge 244/2007) in base al quale l'accesso ai ruoli della Pubblica Amministrazione deve avvenire tramite pubblico concorso.
Pertanto si può tranquillamente affermare che già il Governo Prodi aveva reso di diritto e di fatto non più ipotizzabile una stabilizzazione dei lavoratori utilizzati con co.co.co. Il Comune di Lecce, non avendo personale assunto con contratto a tempo determinato, ma lavoratori incaricati con contratti di collaborazione, ha previsto l'unico percorso legittimo, quello che (nell'ambito di un ottica temporale che copra quasi l'intero mandato) - attraverso i concorsi pubblici - possa consentire di valorizzare l'esperienza lavorativo-professionale acquisita da tali professionisti nel pieno rispetto delle procedure imposte dalla legge e nel rispetto dei vincoli di bilancio. Nell'assumere la determinazione di bandire nuovi concorsi, l'Amministrazione ha tenuto inoltre presente che sono ancora valide - con scadenze da maggio a settembre 2009 - le graduatorie di ben 4 concorsi che impongono determinati, e cogenti, vincoli alla possibilità di indire nuove procedure concorsuali.
La Giunta Comunale, in questi giorni, sta anche provvedendo ad approvare progetti che prevedono il conferimento di incarichi di collaborazione, che verranno attribuiti a seguito di apposito bando secondo i criteri di trasparenza approvati con l'apposito regolamento nello scorso anno. Per quanto riguarda la stabilizzazione attuata dalla Provincia, tacendo delle vicende che si continuano ad apprendere dai giornali, la situazione è del tutto diversa perché la maggior parte dei precari aveva collaborato con quell'Ente mediante contratti a tempo determinato e non di collaborazione coordinata e continuativa e, per coloro che invece avevano collaborato con quest'ultima tipologia contrattuale, sono state previste delle procedure per la costituzione di contratti a tempo determinato e non indeterminato. Come si può leggere con chiarezza - conclude - questa Amministrazione non abbandona nessuno, non lede giusti diritti e, soprattutto, rispetta la Legge".
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